Ciclo di conferenze sulla Caritas in veritate

di Redazione

 MONDRAGONE. Si è svolto il 28 luglio, dalle 21.00 alle 22.00, nell’Auditorium dell’Istituto Stella Maris di Mondragoneil secondo incontro del ciclo di conferenze sulla terza enciclica di Papa Benedetto XVI “Caritas in veritate”.

Ciclo di conferenze assicurato da padre Antonio Rungi, teologo morale campano, che in vari incontri di formazione teologica, pastorale, spirituale e morale intende offrire alle Suore della Stella Maris di Mondragone, agli ospiti della struttura di spiritualità e di accoglienza, nonché ai cittadini di Mondragone un valido supporto per la comprensione dei contenuti della nuova enciclica papale. Davanti ad un uditorio attento ed interessato ieri sera padre Rungi oltre a presentare l’enciclica nel suo insieme, nella sua struttura portante si è soffermato su alcuni aspetti significativi del testo magisteriale: quali i cambiamenti sociali, politici, religiosi ideologici degli ultimi 40 anni, focalizzando la sua attenzione sulla primizia della tecnica su altre e non secondarie questioni della vita sociale; sulla globalizzazione, sulla carenza della formazione basilare dei paesi poveri, dell’arretratezza di vaste aree del mondo,sulla mancanza di solidarietà. Facendo tesoro delle indicazioni operative e non delle soluzioni tecnicheche la Chiesa non intende e non può dare al riguardo, padre Rungi ha parlato con estrema chiarezza dell’urgenza di un cambiamento di mentalità del mondo occidentale. “Questo modello consumistico non è più proponibile a livello mondiale, ma è necessario un modello solidaristico, di condivisione dei beni e dell’equa distribuzione delle risorse della terra”, ha detto. Riguardo alla “crisi economica in atto nel mondosia in quello del benessere che in quello della miseria, una soluzione si può trovare se c’è vera intesa tra tutti i popoli della terra ese i paesi ricchi vengono incontro ai paesi poveri”. Poi la parte più prettamente teologica e speculativa dell’enciclica con l’approfondimento biblico e teologico dei due termini che costituiscono l’ossatura della enciclica: la carità e la verità. “Questi due termini hanno segnato tutto il suo magistero in questi anni di pontificato di Benedetto XVI, in quanto rappresentano l’essenza stessa della rivelazione cristiana. Essi, nella loro connessione, sono il motivo fondamentale della dimensione storica e pubblica del cristianesimo, sono all’origine, quindi, della Dottrina sociale della Chiesa. Infatti, «Per questo stretto collegamento con la verità, la carità può essere riconosciuta come espressione autentica di umanità e come elemento di fondamentale importanza nelle relazioni umane, anche di natura pubblica. Solo nella verità la carità risplende e può essere autenticamente vissuta». Questo appello è rivolto a tutti, specialmente a quanti hanno in mano le sorti delle nazioni, dei governi e del mondo. Il prossimo incontro nel mese di agosto.

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