TRENTOLA DUCENTA. I carabinieri del gruppo di Aversa hanno tratto in arresto Salvatore Laiso, 28 anni, ricercato dallo scorso 16 luglio. video
Era sfuggito all’operazione che portò al fermo di altre sette persone, tra cui il fratello Crescenzo, accusate di estorsione a commercianti di Parete e Trentola Ducenta.
I carabinieri del reparto operativo di Aversa, coordinati dal tenente Giuseppe Fedele, coadiuvati da uomini del nucleo radiomobile e del X° Battaglione Campania, lo hanno invididuato ad Orta di Atella, in via Bugnano, al terzo piano di una palazzina di recente costruzione. Una zona situata nei pressi dello svincolo di Succivo della superstrada Nola-Villa Literno, dunque in estrema periferia e ancora in corso di urbanizzazione.
Assieme a lui c’erano altri due uomini, anch’essi di Trentola Ducenta, che sono stati trattenuti in caserma. Uno di questi, Saverio Di Martino, è stato arrestato per possesso di documenti d’identità falsi.Nell’appartamento, completamente arredato, viveva assieme alla compagna, che non c’era al momento del blitz dei militari, scattato intorno alle 6 di mercoledì mattina.
Salvatore Laiso |
Saverio Di Martino |
L’abitazione era protetta da un sistema di videosorveglianza, con quattro telecamere occultate all’interno di piante artificiali, le cui immagini venivano trasmesse su un monitor al plasma all’interno dell’appartamento. L’irruzione dei carabinieri è stata però talmente rapida che Laiso e gli altri occupanti se ne sono accorti solo quando i militari sono giunti sul pianerottolo, e dunque quando non c’era più via di scampo. Al momento dell’arresto il ricercato non ha opposto resistenza.
Il 16 luglio finirono in manetteRaffaele Di Tella, 41 anni, di Carinaro, che era già sorvegliato speciale e sottoposto a obbligo di soggiorno, Ciro Ruffo, 35, di Carinaro, Salvatore Ricciardi, 30, di Carinaro, Antonio Barbato, 33, di Cesa, Carmine Lanzetta, 22, di Teverola, Crescenzo Laiso, 30, e Salvatore Mazzeti, 32, entrambi di Trentola Ducenta.
Le accuse sono diestorsioni continuate in relazione a due episodi. Il primo avvenuto a Carinaro, a danno di una ditta di Parete che stava eseguendo lavori di riqualificazione nel centro storico e che aveva già pagato la somma di 15mila euro a titolo di acconto. Laltro episodio a Trentola Ducenta dove il titolare di un bar, appartenente alla famiglia dello stesso imprenditore di Parete,stava per versare 3mila euro, come prima rata.
Le investigazioni, condotte dai carabinieri del Norm e della stazione di Parete, con attività tecniche e servizi di pedinamento ed osservazione, hanno consentito di documentare gli episodi criminosi a danno di imprenditori e commercianti e, inoltre, di delineare alcuni nuovitratti della leadership geo-criminale. Infatti, alcune aree che erano state conquistate dallala-stragista di Giuseppe Setola (gruppo Bidognetti), in questo periodo stanno rientrando nella storica sfera dinfluenza criminale, ovvero quella ricollegabile in maniera più meno diretta alla fazione che fa riferimento al boss Francesco Schiavone, alias Sandokan, in carcere, e ai superlatitanti Michele Zagaria e Antonio Iovine. Come in altri casi, non cè stata nessuna collaborazione da parte delle vittime, ignare delle indagini.
Sono in corso, tra laltro, indagini per verificare un eventuale collegamento tra lestorsione compiuta a Carinaro e gli atti intimidatori ricevuti dal sindaco di Carinaro Mario Masi e dal capogruppo di maggioranza Antonio Turco, ai quali sono state recapitate buste con proiettili.
Le attività sono state coordinate dal pool investigativo di Santa Maria Capua Vetere. Alloperazione hanno preso parte anche i militari del comando provinciale, delle varie stazioni dellagro aversano e del X° Battaglione Campania.
Le investigazioni, condotte dai carabinieri del Norm e della stazione di Parete, con attività tecniche e servizi di pedinamento ed osservazione, hanno consentito di documentare gli episodi criminosi a danno di imprenditori e commercianti e, inoltre, di delineare alcuni nuovitratti della leadership geo-criminale. Infatti, alcune aree che erano state conquistate dallala-stragista di Giuseppe Setola (gruppo Bidognetti), in questo periodo stanno rientrando nella storica sfera dinfluenza criminale, ovvero quella ricollegabile in maniera più meno diretta alla fazione che fa riferimento al boss Francesco Schiavone, alias Sandokan, in carcere, e ai superlatitanti Michele Zagaria e Antonio Iovine. Come in altri casi, non cè stata nessuna collaborazione da parte delle vittime, ignare delle indagini.
Salvatore Laiso – video |
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Gli arresti del 16 luglio ’09- video |
L’abitazione di Via Bugnano, ad Orta di Atella |