VILLA LITERNO. Cinquanta euro per viaggiare da Villa Literno a Napoli. Non in taxi, ma in treno.
Questa la richiesta che si sono visti fare alcuni clienti di Trenitalia che, ieri, alle 15.30, si apprestavano a prendere il regionale per il capoluogo dallo scalo liternese.
Nel pomeriggio ho saputo che dovevo recarmi a Napoli per una visita specialistica urgente racconta un cittadino liternese che chiede di rimanere anonimo quindi mi sono recato immediatamente in stazione ma, con somma sorpresa, ho trovato la biglietteria chiusa. Ho quindi provato a chiedere al bar della stazione, dove però mi è stato detto che non erano più autorizzati a vendere i biglietti. Quindi, con alcuni compagni di viaggio, ho pensato di salire sul treno (il numero 8019 diretto a Napoli) per fare il biglietto in vettura e invece il capotreno ci ha comunicato che avremmo dovuto pagare un sovrapprezzo di 50 euro.
Una cifra esorbitante, considerando che i viaggiatori non hanno colpe. Di fronte alle nostre rimostranze, il capotreno ci ha obbligati a scendere, fra laltro con modi poco urbani. Poi, gli addetti al movimento ci hanno spiegato che il nuovo regolamento (sul quale Trenitalia peraltro non hanno avuto la cortesia di informare noi clienti) prevede che il titolo di viaggio vada acquistato 24 ore prima e che quindi, anche se la biglietteria è chiusa, se salgo sul treno sono passibile di multa.
Una situazione ai limiti dellinverosimile. Io fortunatamente mi posso permettere di andare a Napoli con lauto, ma mi chiedo come faranno gli extracomunitari che sono stati costretti a scendere insieme a me. Non credo sia questo il modo per incentivare lutilizzo dei mezzi pubblici invece che dellauto.
Il gruppo, rimasto a piedi, si è rivolto prima alla Polfer poi al personale dellufficio di movimento: Ci hanno spiegato che è un problema anche per loro, che ogni giorno vengono subissati di lamentele, hanno segnalato la cosa a Napoli, ma al momento non ci sono stati sviluppi.
Ora i viaggiatori che hanno perso il treno minacciano di adire le vie legali per chiedere un risarcimento: Io la considero una violenza indegna di un paese civile, paragonabile allinterruzione di pubblico servizio