Commissione Affari Costituzionali, Maisto: “Colmare divario nord-sud”

di Redazione

 AVERSA. La I Commissione Permanente (Affari Costituzionali) della Camera dei Deputi ha convocato, in sede di indagine conoscitiva, il Consiglio Nazionale Nuove Province in merito alle modifiche al titolo V della Costituzione in materia di soppressione delle province.

All’audizione hanno partecipato, per il CNNP, l’Architetto Bruno Bertacco di Bassano del Grappa, il Dottor Attilio Santellocco di Avezzano e l’ingegner Raffaele Maisto di Aversa. Nel suo intervento, l’ing. Raffaele Maisto, Presidente del Comitato per la Provincia di Aversa unitamente al Generale Domenico Cagnazzo, ha sottolineato l’aspetto favorevole che si prospetta con l’abolizione di tutti gli enti strumentali intermedi (Comunità Montane, ATO, Consorzi di bonifica e di bacino, ecc) e con la trasformazione delle province in enti più snelli ed a basso costo politico, mirati ed organizzati, soprattutto, per la soluzione dei problemi di vasta area e dei servizi di rete. A tal punto, però, diventa necessario ridisegnare, ha sottolineato l’ing. Maisto, la mappa delle province e rivedere anche le circoscrizioni provinciali proprio per mirare la loro organizzazione alla soluzione dei problemi di vasta area e di rete.

“In questo contesto – ha concluso Maisto – causa un’influenza che ha colpito il nostro Presidente Nazionale prof. Giacinto Casciaro, responsabile del Comitato di Sibari – mi trovo ad essere l’unico rappresentante del Sud in seno al CNNP, e non posso non sottolineare che la necessità di ridisegnare la mappa delle province serve anche a colmare il forte divario tra molte zone del sud ed il centro-nord d’Italia. Divario che influenza e penalizza lo sviluppo delle nostre zone. Io sono campano e la Campania con oltre sei milioni di abitanti ha appena cinque province a fronte delle dieci e nove province che hanno la Toscana e l’Emilia-Romagna con appena 3,5 milioni di abitanti. Al confronto, la Campania ne avrebbe dovuto avere oltre quindici. E vi posso garantire che se la Campania avesse avuto quindici province mirate a risolvere i problemi di vasta area, in piccoli bacini come al centro nord, certamente il problema rifiuti, in Campania, non sarebbe esploso in quella forma eclatante, ma sarebbe stato contenuto nella problematica che investe tutte le regioni italiane”. Nella stessa seduta sono state ascoltate anche le relazioni dei rappresentanti dell’UPI, dell’ANCI, della Lega delle Autonomie e di alcuni docenti universitari di Diritto Pubblico e di Diritto Costituzionale ed infine di un Presidente di Sezione del Consiglio di Stato. Al termine il Presidente On,le Donato Bruno ha concluso i lavori ringraziando gli intervenuti per il contributo fornito.

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