ACERRA (Napoli). Acerra continua ad essere terra dei fuochi e dell’emergenza ambientale. Dopo i roghi dei giorni scorsi, una nuova discarica a cielo aperto è stata scoperta dagli attivisti di Lista Trenta, movimento civico della città. video
La discarica è stata localizzata proprio in località Marchesa, la stessa zona teatro degli incendi degli scorsi giorni. I rifiuti illegalmente sversati sono di ogni tipo: frigoriferi, plastica, pneumatici, materiale edile ed addirittura bombole di gas. La scoperta della discarica è avvenutaa seguito dellepersistenti proteste degli abitanti del quartiere IceSnei che sorge proprio a ridosso dell’area della Marchesa e che già nei giorni scorsi avevano protestato contro i roghi occupando le principali arterie della città.
“Nonostante il Comune nei giorni scorsi avesse provveduto a rimuovere 125 quintali di pneumatici, puntualmente dati alle fiamme di notte – dichiara Mimmo Paolella, segretario di Lista Trenta – gli abitanti del quartiere IceSnei ci continuavano a segnalare il ripetersi di roghi che costringevano soprattutto i bambini a sopportare bruciori agli occhi e difficoltà respiratorie dovute al fumo nero che invadeva le case. Così abbiamo deciso di ispezionare noi stessila riva destra del Lagno che taglia Località Marchesa.E’ così che abbiamo scoperto questa ennesima discarica abusiva che si trova lungo tutta la riva destra del lagno, raggiungibile solo a piedi e inaccessibile ai mezzi del Comune. Abbiamo trovato di tutto, dai pneumatici ai frigoriferi sino addirittura alle bombole di gas. Giunti sul posto abbiamo anche verificato la presenza di un rogo ancora vivo, molto probabilmente proprio quello che aveva scatenato la comprensibile ira degli abitanti dell’Ice Snei. La discarica è stata filmatata e fotografata. Faremo l’ennesimo esposto alle autorità competenti ma non possiamo certo non segnalare con rammarico che nessuna istituzione sovralocale si è interessata all’emergenza Acerra”.
Antonio Laudando, consigliere comunale di Lista Trenta aggiunge: “La terra di Acerra è stata sacrificata con l’inceneritore e, di fatto, ha salvato la faccia dell’Italia contribuendo in maniera decisiva a risolvere l’emergenza rifiuti. Oggi l’Italia volta la faccia ad Acerra facendo finta di dimenticare l’emergenza ambientale di cui soffre il nostro territorio. La Regione, l’Arpac, l’Asl: nessuno, se non lo stesso Comune di Acerra, è intervenuto per fermare lo scempio dei roghi. Abbiamo chiesto il controllo del territorio: l’esercito, il corpo forestale, le forze di polizia, qualsiasi soluzione sarebbe importante ma non abbiamo avuto alcuna risposta. Vuol dire che ricorreremo alle ronde e controlleremo da soli il nostro territorio”.
Intanto, l’emergenza continua. I roghi ormai si sviluppano su tutto il territorio acerrano, da Località Marchesa a Contrada Palmintelli. Da Nord a Sud della città. “Noi riteniamo che il Governo debba dichiarare lo stato d’emergenza – continua Mimmo Paolella – e procedere all’immediata bonifica del territorio garantendo il controllo delle aree contaminate attraverso l’immediato utilizzo dell’esercito. Non si può far finta che tutto vada bene. Non si può continuare a perpetrare il terribile inganno che l’emergenza rifiuti sia finita. L’incenritore, al netto dei proclami, non funziona e quando e se funzionerà sarà pericoloso per la salute degli acerrani. La bonifica non è mai stata iniziata seriamente, il controllo del territorio è inesistente: insomma l’emergenza c’è e sta consumando la salute di un intero popolo”.
In attesa di intervento che possa bonificare la nuova discarica, nei prossimi giorni continua la petizione popolare rivolta agli organi sovralocali. Il 27 agosto prossimo, il sindaco di Acerra incontrerà la Prefettura. La speranza è che lo Stato dia un segnale chiaro a tutela della terra e del popolo di Acerra.
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