Cd e dvd pirata, scoperte quattro centrali a Napoli

di Redazione

 NAPOLI. Scoperte a Napoli, dalla Guardia di Finanza del comando provinciale di Roma, quattro centrali di duplicazione clandestina di cd e dvd e quattro depositi di stoccaggio dell’illecito materiale.

L’intervento, che si inquadra in un’articolata attività di indagine avviata dai Finanzieri del Gruppo di Fiumicino a seguito del sequestro a Roma di ingenti partite di cd e dvd, ha consentito di denunciare 14 persone per associazione a delinquere finalizzata alla ricettazione ed alla violazione della normativa sul diritto d’autore e 9 persone sono state arrestate in flagranza di reato.

Con un meticoloso lavoro di ricostruzione del percorso seguito dal materiale illecito, i militari sono giunti fino a Napoli, dove hanno individuato le basi operative dell’organizzazione costituita da pregiudicati campani, che utilizzavano 238 masterizzatori per duplicare, in poche ore, ingenti quantità di cd e dvd.

All’atto dell’irruzione, in piena notte, gli addetti alle centrali di produzione stavano preparando i supporti audiovisivi da consegnare la mattina successiva ai clienti extracomunitari, incluse le ultime uscite cinematografiche, i cui “master” erano stati preparati già nella tarda sera del primo giorno di proiezione nelle sale.

Nei quattro depositi, allestiti nel dedalo di vicoli della zona “Mercato” del centro di Napoli, invece, sono stati sequestrati oltre 100mila cd e dvd illeciti, custodie e locandine destinate al loro confezionamento. Le centrali di riproduzione scoperte, allestite all’interno di abitazioni private, erano dotate di strumenti di avanzato livello tecnologico, capaci di produrre materiale pirata di eccellente qualità, secondo quanto emerso dagli accertamenti tecnici eseguiti dagli Ispettori del Servizio Antipirateria della Siae, che hanno collaborato all’indagine.

Le perquisizioni hanno dimostrato, inoltre, che le attività illegali, dalla fase di produzione a quella di vendita, erano strutturate come vere e proprie imprese commerciali, in grado di produrre supporti audiovisivi illeciti destinati principalmente al mercato romano, con profitti milionari: a fronte del costo di produzione di 40 centesimi, il materiale piratato sarebbe stato venduto principalmente lungo le strade e nelle piazze di Roma, oltreche’ sulle spiagge del litorale laziale, ad un prezzo finale di ben 5 euro.

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