Afghanistan al voto, continua offensiva dei talebani

di Redazione

 KABUL. Sono 17 milioni gli elettori che potranno recarsi presso i sei mila seggi allestiti per scegliere il nuovo presidente dell’Afghanistan e i membri delle 34 assemblee provinciali del Paese.

E’la terza volta dal 2001 che gli afghani sono chiamati al voto, dopo le presidenziali del 2004 e le legislative del 2005. Il presidente uscente e candidato Hamid Karzai è stato uno dei primi a votare, anche per incoraggiare la popolazione, terrorizzata dalla serie di attentati degli ultimi giorni e dalle minacce dei talebani.

Gli estremisti islamici hanno l’obiettivo di boicottare il voto e anche stamani, all’apertura dei seggi, sono tornati in azione. Razzi sono stati lanciati a Kandahar e Kunduz. Altri scontri si sono registrati a Kabul dove tre kamikaze hanno provato ad assaltare un commissariato: due di loro sono stati uccisi, morti anche alcuni poliziotti.Altri attacchi in alcunecittà del nord. In totale si contano trenta vittima, di cui almeno 22 miliziani morti.

Episodi che in alcune zone stanno generando una scarsa affluenza alle urne: nella provincia di Kandahar, a sud del Paese, pare sia diminuita del 40 per cento rispetto alle elezioni del 2004. Pochi elettori anche a Kabul. Di questo passo l’affluenza complessiva in tutto il paese non supererà il 50%. Ad Herat, invece, lunghe code vengono segnalate nei pressi dei seggi.

Intanto, un giornalista giapponese della tv Tokyo Broadcasting System è stato arrestato perché non avrebbe rispettato l’appello di Karzai affinchè la stampa locale ed estera non amplifichi le minacce dei talebani.

E continuano le morti trai militari statunitensi dell’Isaf, la Forza internazionale di assistenza alla sicurezza della Nato, sono morti ieri nel sud dell’Afghanistan. Due marines sono morti durante un attacco armato mentre pattugliavano un villaggio, e il terzoè deceduto per le ferite riportate in un altro incidente. Sono sei i militari statunitensi, morti nelle ultime 24 ore, 50 dall’inizio di agosto e 793 soldati americani dall’inizio del conflitto nel 2001.

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