GAZA.Sanguinosi scontri nella striscia di Gaza, tra miliziani di Hamas, il movimento integralista che controlla il territorio, e quelli di un gruppo salafita islamico ispirato da al Qaeda, denominato “Jund Ansar Allah”.
È di almeno 20 morti e oltre 120 feriti il bilancio dei combattimenti scoppiati a Rafah, durati circa sette ore prolungandosi fino alla mezzanotte di venerdì. Tra le vittime cè anche il capo dell’ala militare di Hamas nel sud della Striscia, Mohammed el Shamali.
Lo scontro a fuoco è scoppiato nel pomeriggio, quando gli uomini di Hamas hanno circondato una moschea a Rafah al cui interno si trovavano un centinaio di membri del gruppo salafita armati anche con cinture esplosive. Secondo alcuni testimoni, il leader del gruppo Abdel-Latif Moussa, circondato da uomini armati, durante la preghiera aveva proclamato la nascita nella Striscia di Gaza di un “Emirato islamico”, sfidando apertamente Hamas, giudicato troppo moderato. Poco dopo è scoppiata la sparatoria.
“Jund Anasar Allah” (“I soldati dei partigiani di Dio”) è un piccolo gruppo radicale, simpatizzante di al Qaeda, che vorrebbe imporre nella Striscia di Gaza una lettura ancora più intransigente della legge islamica.