HERAT. Un ordigno è esploso, nella notte tra domenica e lunedì, al passaggio di un blindato di militari italiani vicino a Farah, in Afghanistan.
Nessun ferito, solo danni al mezzo blindato. L’attentato, secondo quanto si è appreso al comando militare italiano di Herat, è avvenuto mentre era in corso un’attività di controllo del territorio congiunta tra soldati afgani e parà del 187º reggimento Folgore e bersaglieri del primo reggimento.
Il portavoce del comando militare italiano a Herat ha aggiunto che sono in corso delle indagini per capire di che tipo di ordigno si trattava, probabilmente una bomba rudimentale.
Poi, intorno alle 14 locali, un secondo attacco. Militari afgani si stavano dirigendo da Farah verso Bala Baluk per rifornire una loro base avanzata e avevano chiesto il concorso dei paracadutisti italiani presenti nell’area. Mentre le due pattuglie si erano congiunte e procedevano lungo la strada 517 c’è stato l’attentato. L’esplosione di un ordigno ha prima investito un mezzo afghano, poi il convoglio è stato preso di mira con armi leggere e lanciarazzi. Immediata la reazione dei militari italiani e afgani, che hanno risposto al fuoco e ucciso un numero imprecisato di assalitori composto da circa venti persone. Anche in questo caso non si è registrato nessun ferito.
Nel sud del Paese, invece l’attacco dei taliban nei confronti della forza internazionale ha avuto un bilancio sanguinoso: due soldati estoni hanno perso la vita in seguito a un attacco con raffiche di armi automatiche da parte di un gruppo di miliziani. I soldati estoni stavano bonificando dalle mine una strada di Nad-i-Ali, nella turbolenta provincia meridionale di Helmand, roccaforte dei taliban. Lo ha reso noto un portavoce del ministero della Difesa di Tallinn, Peeter Kuimet, che ha identificato le vittime come Eerik Salmus e Raivis Kang, entrambi 26enni; il primo è morto all’istante, il secondo è deceduto dopo il ricovero in ospedale a causa delle gravi lesioni subite. L’Estonia schiera dal 2003 in territorio afghano 289 uomini inquadrati nell’Isaf, la Forza internazionale di assistenza per la sicurezza sotto comando Nato. Sei le perdite subite finora dal contingente estone.