GENOVA. “L’attacco che è stato fatto al dottor Boffo, direttore di Avvenire, è un fatto disgustoso e molto grave”. L’arcivescovo di Genova e presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, ha deciso di intervenire prima di celebrare la messa per la festa del santuario della Madonna della Guardia.
“Rinnovo al direttore di Avvenire tutta la stima e la fiducia mia personale e quella di tutti i vescovi italiani e delle Comunità cristiane” ha poi aggiunto.
Bagnasco, nel venerdì più difficile per i rapporti tra Governo e vertici della Chiesa, non aveva voluto rilasciare alcuna dichiarazione ai giornalisti che lo aspettavano alla partenza del pellegrinaggio a piedi della vigilia della Festa della Madonna della Guardia alle pendici del Monte Figogna.
Durante la sua omelia il cardinale ha poi toccati diversi temi, a cominciare da quello della sicurezza. “Sicurezza e solidarietà non sono due opzioni contrapposte, ma un’unica e inscindibile strada, perchè si radicano entrambe nell’unità della persona, della natura umana”, ha spiegato il cardinale. Entrambe sono “universalmente volute sono valori oggettivi e universali che testimoniano l’esistenza di un diritto naturale valido sempre e ovunque” e «sono diritti da rivendicare giustamente e doveri da onorare onestamente, nel quadro delle situazioni concrete della vita dei singoli, delle società, delle Nazioni”.
“In un clima di nichilismo valoriale non si cadrebbe inevitabilmente in uno Stato etico? Che pretende di decidere l’ordine morale fondamentale, anzichè é riconoscere i valori costitutivi della persona, quelli che scaturiscono non dai desideri dei singoli ma dalla natura umana di tutti, come l’inviolabilità della vita umana, un lavoro decente, l’onorabilità, la cultura, la libertà, la casa, la sicurezza, la solidarietà”. È stato questo un altro dei passaggi dell’omelia dell’arcivescovo di Genova. “Che l’uomo sia fatto così com’è, anima e corpo – ha aggiunto il prelato – precede qualunque nostra decisione e vincola il dover essere morale dei singoli e della collettività: vincola qualsiasi autorità”. “Si dirà forse che il mio dire è una forma di ‘ingerenza’ in ambiti che non sono di mia competenza. Perchè, invece, non pensare ad un contributo che la Chiesa in moltissime forme – religiose e pastorali, culturali e sociali – offre alla riflessione di tutti e per il bene comune?”.