In carcere per stupro, chiede la castrazione chimica

di Redazione

 LATINA. Da cinque mesi è in carcere con l’accusa di stupro. Ora Valentino Marchitti, 47 anni, camionista, chiede la castrazione chimica pur di uscire di prigione e riabbracciare la moglie e le figlie.

La notizia, pubblicata sul quotidiano “Il Tempo”, racconta che l’uomo, accusato diaver violentatoquattro prostitute romene tra le zone dell’Eur e la Laurentina, a Roma, si proclama innocente. Ma ci sono prove schiaccianti a suo carico come un cellulare e numero telefonico di una delle vittime, ritrovati nella sua abitazione. Nonostante questo, il 10 agosto Marchitti si è presentato al Tribunale del Riesame chiedendo la castrazione chimica pur di poter ritornare a casa dalla famiglia a Lenola, un paese in provincia di Latina, arroccato sui monti Ausoni.

Lo scorso6 marzo gli agenti della Questura di Roma lo arrestarono a seguitodi una denuncia delle quattro prostitute, secondo le quali il camionista le aveva caricate sul suo automezzo e costrette con la minaccia di un coltello a fare sesso, rapinandole. A casa di Marchitti gli investigatori hanno trovato il cellulare di una delle prostitute e un foglio del cronotachigrafo del camion, con sopra annotato il numero di telefono di una delle presunte vittime dello stupro.

I suoi legali hanno chiesto la revoca della custodia cautelare in carcere o la sostituzione con una misura meno pesante, insistendo anche sul fatto che Marchitti, fino a prima incensurato, è incompatibile con il regime carcerario ed hanno proposto la castrazione chimica del loro assistito. A giorni i magistratidovrebbero decidere.

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