MILANO. I lavoratori della Innse trionfano, dopo 14 mesi di lotta per evitare la chiusura dello stabilimento arriva l’accordo firmato martedì sera alla Prefettura di Milano: la Camozzi di Bresciaacquisterà l’azienda metalmeccanica.
L’intesa ha avuto l’assenso del vecchio proprietario Silvano Genta edel gruppo immobiliare Aedes proprietario dell’area su cui sorge la fabbrica. Grazie anche alla mediazione costante del prefetto di Milano Gianvalerio Lombardi e alle pressioni dei rappresentanti sindacali della Fiom, Gianni Rinaldini, Giorgio Cremaschi e Maria Sciancati, si è concordato sul prezzo di 4 milioni di euro.
I quattro operai e il funzionario del sindacato Fiom, da una settimana su un carro-ponte per protesta, sono quindi scesi e usciti dai cancelli della fabbrica, accolti trionfalmente dai colleghi di lavoro, amici e familiari. Si attende ora la decisione della Fiom in base alle controproposte già presentate dal sindacato alla Camozzi: alcune variazioni rispetto alla bozza di accordo che il gruppo bresciano ha sottoposto al sindacato e ai lavoratori.
Nell’accordo c’è la garanzia della riassunzione immediata di tutti e 49 gli operai che dal maggio 2008 sono stati messi in mobilità e che hanno portato avanti in questi mesi la loro protesta per tornare a lavorare.
“Ora ci sentiamo bene, la riapertura della Innse non sarà semplice, ma ora non ci fa paura più niente”, ha commentato uno dei quattro operai che, insieme a un sindacalista, sono rimasti per una settimanasulla gru. “Ringraziamo tutti quelli che sono rimasti al presidio. Senza di loro non avremmo resistito tanto a lungo. È un’esperienza che non si può commentare”, ha detto rivolto ai colleghi.
Il nuovo proprietario Attilio Camozzi è entusiasta e promette: “Riporteremo la Innse in auge”.