SOVERATO (Catanzaro). Luigi Campise, l’ex fidanzato e assassino di Barbara Bellorofonte, uccisa a Montepaone Lido il 27 febbraio 2007 a soli 18 anni, torna in carcere.
Il 26enne era di recente tornato in libertà, avendo scontato una pena (di 4 anni, poi ridotta a soli nove mesi grazie ad indulto e buona condotta) riguardante altri reati di droga ed estorsione. Per quanto riguarda l’omicidio di Barbara, dopo la condanna a 30 anni di reclusione in primo grado, il suo legale aveva avanzato richiesta di appello.
Nei giorni scorsi, il padre della vittima, Giuseppe Bellorofonte, in una lettera inviata al Corriere della Sera, ha esternato tutta la propria rabbia: “Ignoro i motivi che hanno indotto la giustizia italiana a liberare l’omicida – ha scritto l’uomo – ma quello che mi chiedo da padre, da cittadino, da uomo è se è giusto tutto questo”. Successivamente, il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, ha inviato degli ispettori presso la procura siciliana per accertamenti.
Di oggi, poi, la notizia dell’arresto disposto dal gip che ha accolto la richiesta di emissione della misura cautelare fatta dalla Procura della Repubblica e motivata dal pericolo di fuga dell’indagato. La notizia è stata diffusa dalla Procura della Repubblica di Catanzaro con un comunicato a firma del procuratore vicario, Salvatore Murone. “Su richiesta della Procura della Repubblica di Catanzaro – si legge nel comunicato – il gip del tribunale ordinario di Catanzaro, in data odierna, ha ripristinato la custodia cautelare in carcere nei confronti di Luigi Campise, imputato dell’omicidio di Barbara Bellorofonte, il quale con sentenza di primo grado era stato condannato alla pena di 30 anni di reclusione. La misura è già stata eseguita dai carabinieri di Soverato”. “Il ripristino della custodia cautelare in carcere – prosegue il comunicato della Procura di Catanzaro – era stato chiesto dal magistrato competente in concomitanza con la scarcerazione di Campise disposta nell’ambito di altro procedimento”.
Dopo la notizia del nuovo arresto, Giuseppe Bellorofonte è tornato a parlare al Tg1: “È giusto che il giovane che ha ucciso mia figlia ritorni in carcere, perché se lui ha sbagliato deve pagare e deve rimanere in carcere e non fuori”. Il padre di Barbara, poi, tra le lacrime, ha ricordato la figlia: “Una ragazza dolcissima, bella, solare. Era tutto per noi ed adesso non c’è più. Ora noi genitori andiamo a trovarla al cimitero. Il suo fidanzato diceva che l’amava, che era geloso. Ma uno che ama non spara alla persona amata in testa. Così ha distrutto la nostra famiglia”.