BOLOGNA. La procura di Bologna ha aperto un fascicolo contro ignoti sullo scontroin voloa New York dove sono morti cinque italiani.
Intanto, Silvia Rigamonti, che ha perso marito Michele Norelli e figlio Filippo nell’incidente, è tornata a casa a Trebbo di Reno, alle porte del capoluogo, dove ha riabbracciato il figlio Davide, che era rimasto a casa, e chiede che venga fatta luce sulla vicenda. “Voglio tutta la verità, non è possibile che succedano cose di questo genere. Voglio sapere tutto, voglio che siano fatte tutte le indagini”.
La procura vuole accertare eventuali responsabilità del sindaco di New York o delle istituzioni addette ai controlli dei voli rispetto all’incidente aereo di sabato. Del caso si occuperanno i magistrati Luigi Persico e Morena Plazzi. Le ipotesi di reato sono disastro colposo e omicidio colposo plurimo. L’inchiesta è stata sollecitata dal Codacons che,in un nota, afferma: “Fin dal primo annuncio del disastro i magistrati bolognesi avevano esaminato i noti problemi e limiti di procedibilità, che discendono dall’articolo 10 codice penale e la circostanza che, comunque, nel caso concreto anche i piloti dei due aeromobili hanno trovato la morte”.
A New York, le squadre di sommozzatori hanno recuperato sette corpi. All’appello mancano ancora il pilota del Piper, il sessantenne Steven Altman, e uno dei passeggeri, Daniel Altman, di 49 anni. Tutte recuperate le salme delle cinque vittime italiane: Michele e Filippo Norelli, Fabio e Giacomo Gallazzi e Tiziana Pedroni. Gran parte del relitto dell’elicottero è stata sistemata su un molo vicino, mentre il National Transportation Safety Board continua ad indagare sulle cause dello schianto.