Allarme furti di biciclette: vittime “consolate” con una ruota

di Redazione

 SAN NICOLA LA STRADA. Amaro rientro da una giornata di lavoro per un giovane extracomunitario che, quotidianamente, lascia la bici nella rastrelliera ubicata di fronte all’edicola-tabacchi di Raffaele Sasta per riprenderla al rientro da Napoli dove si reca a lavorare.

Ieri, infatti, quando si accingeva a prendere la bici, si accorgeva che della stessa rimaneva solo la ruota anteriore con il lucchetto e la catena allacciata alla rastrelliera. Sicuramente è opera di qualche altro extracomunitario, visto che la bici era già “vecchia”. Insomma, una lotta fra poveri.

Quello dei furti di biciclette non è nuovo a San Nicola La Strada, anche se non sono molti quelli che ne denunciano il furto. I cittadini sannicolesi hanno una naturale vocazione per la bicicletta, ed è proprio grazie al loro grande amore per questo veicolo a due ruote che la città si conferma al vertice della mobilità ciclabile nel panorama provinciale. Fortunatamente ci sono innumerevoli vantaggi ad usare quotidianamente la bicicletta che bilanciano i purtroppo moltissimi problemi che affliggono il ciclista convinto. Quello di cui vorremmo parlare oggi è un aspetto che ci riporta indietro nel tempo, durante il quale il furto di biciclette era quasi una necessità, dovuta alla mancanza di mezzi economici, sufficienti appena a sfamare se stessi e la propria famiglia. La bicicletta rappresentava veramente l’unico mezzo privato valido per spostarsi da un punto all’altro, anche per parecchi chilometri, con qualunque tempo meteorologico e in tutte le stagioni. Poi l’industria automobilistica ha imposto l’auto come unico modo alla mobilità e sono arrivati i furti d’auto costringendoci ad inventare forme sofisticatissime di antifurto, tormento per le nostre orecchie, specialmente nelle ore notturne. Poi è tornata di moda la bicicletta per il tempo libero, le passeggiate la domenica con la famiglia, perchè fino a quel momento la bicicletta rimane rigorosamente custodita nelle nostre cantine o nei moderni box fino al disgelo. Rispolverata la nostra bici dalla nostra mente è diventata, anche da noi, mezzo di trasporto quotidiano ad emulare i paesi nordici; senza mai arrivare ai loro livelli, ma un risveglio pieno di speranza per il futuro delle nostre città. E sono ricominciati i furti in grande stile.

Una bicicletta all’atto dell’acquisto generalmente non è dotata di serratura, è quindi doveroso procurarsene una. In commercio esistono molti modelli: si va dal cerchietto a leva fissato al telaio posteriormente (di scarsa affidabilità anche se versioni recenti montate di serie su alcune marche di biciclette danno una discreta garanzia antifurto) alla catena e lucchetto, passando per i sistemi a filo con serratura a chiave o a combinazione. Tuttavia i test hanno dimostrato che solo l’arco rigido con serratura a chiave circolare da’ effettivamente la garanzia di impedire il furto, purché si seguano alcune regole di fissaggio. L’archetto deve comprendere sia la ruota che il telaio e se possibile ancorarsi a elementi saldamente fissati a terra.

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