Pd: “Noi esprimiamo fatti, non insensate opinioni”

di Redazione

 SANT’ARPINO. “Il sindaco Eugenio Di Santo o ci è o ci fa!”. Cosi inizia la nota del Partito democratico di Sant’Arpino che ripropone le domande, avanzate in un precedente comunicato, alle quali però non c’è stata risposta.

“Allora – continua la nota del Pd – con ordine e sempre pacatamente, “ repetita iuvant” per chi finge di non capire o non vuole capire! Prima questione: sconfessione Capogruppo. Nell’ultimo consiglio comunale 5 consiglieri, su un argomento, votano diversamente dal capogruppo; su un altro argomento, l’intero gruppo (compreso Capasso che sconfessa se stesso) propone il ritiro di un provvedimento dopo che il capogruppo aveva concordato con l’opposizione, nel corso di una sospensione dei lavori richiesta dalla stessa maggioranza, di passare ai voti. E vero o non è vero?

Seconda questione: Lsu e multiservizi. Rispondere con una domanda ad un’altra domanda è palese ammissione di essere in difficoltà. Significa non avere argomenti per rispondere a due domandine semplici, semplici: avete o no sospeso e ridotte le integrazioni salariali? La risposta è si o no! Avete o no affidato un servizio raddoppiandone il costo da 30.000 euro a circa 74.000 euro? Anche qui la risposta e si o no! Tutto il resto appartiene al maligno!

Terza questione: Raccolta differenziata. Qui la maggioranza è stata colta da un raptus veritatis ed è stata costretta ad ammettere, anche se con qualche risibile scusante, che è vero , la raccolta differenziata non è ancora partita. Ma la colpa è dell’ “uomo nero”! Lasciate stare la polemica elettorale tra Savoia e Del Prete. Il Pd può affermare senza tema di smentita che Del Prete è il capogruppo consiliare e il coordinatore del Pd che gode dell’unanime fiducia del gruppo e della sezione. Inoltre, siete talmente a corto di argomenti veri da dover tirare sempre in ballo – e lo diciamo soprattutto al solerte Ufficio Stampa e Propaganda – un argomento vecchio, trito e ritrito e ampiamente “passato in giudicato”. Infine, invece di ricorrere sempre e solo a due verbi abusati come “denigrare” e “farneticare”, cercate di imparare a coniugare il verbo amministrare, soprattutto nelle voci “amministro” e “amministriamo”. E imparate e a metterle, queste due voci, in relazione alla vicenda di via Ziello, sulla quale vi ricordiamo:

a) La minoranza aveva proposto di non riconoscere il credito e di procedere nell’opposizione, ferma ed impregiudicata ogni altra azione compresa quello della responsabilità contabile ed amministrativa da esercitare nei modi di legge,” rectius” invio degli atti alla Corte dei Conti;

b) Cosa vi ha costretto a votare il riconoscimento di una somma di oltre 200.000 euro?

Esercitate responsabilmente le vostre scelte politiche ed amministrative e senza mettere in atto inutili “vendette”! Smettetela di andare avanti con la testa girata indietro!”.

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