Marrandino: “Non ho né padroni né padrini”

di Redazione

Francesca MarrandinoAVERSA. Una difesa appassionata e sincera quella che ha offerto lunedì mattina alla stampa il consigliere del Pdl Francesca Marrandino, protagonista di una polemica interna al partito con il vicesindaco Nicola De Chiara.

Presente all’incontro il ‘gotha’ del partito azzurro, il coordinatore cittadino Nicola Golia, il presidente del consiglio comunale Nicola Verde, il consiglieri comunali, Antonio De Michele, Elia Barbato, Michele Galluccio, Rosario Capasso, Mario Abate.

“Mercoledì prossimo, durante la seduta da me convocata della commissione cultura rassegnerò le mie dimissioni in maniera ufficiale. – ha dichiarato la Marrandino – Ho una necessità improrogabile, quella di difendere la prerogativa di autonomia e critica di tutti i consiglieri comunali. Noi siamo esseri pensanti, non pupi siciliani, anche se apparteniamo ad un partito e di quello stesso partito condividiamo le linee guida, siamo anche persone che, qualora non fossero d’accordo su posizioni prese, hanno il coraggio di manifestare il dissenso a voce alta”.

L’avvocatessa parla anche dell’invito fatto da De Chiara a dimettersi da consigliere comunale: “Se decidessi questo, in primo luogo il mio partito, e poi le 375 persone che nell’urna hanno messo il mio nome su una scheda non me lo permetterebbero. Ci vuole coraggio a candidarsi in prima persona, e non tutti lo hanno. Io posso gridare a voce alta che non ho padroni né padrini. Ho solo i valori che mi hanno insegnato i miei familiari”.

La Marrandino passa poi ad esaminare i punti salienti del confronto con il vicesindaco De Chiara, tra l’altro raggiunto da una querela di parte. “Le commissioni si convocano quando c’è da parlare di qualcosa, non per ‘rubare’ il gettone di presenza di 27 euro. – ha detto la pidiellina – Ad ogni nostra convocazione (la commissione cultura è formata dalla presidente Marrandino, Giovanni Tirozzi, Stefano Di Grazia, Michele Galluccio e Francesco Gatto, ndr) l’invito è stato steso anche all’assessore alla cultura sempre assente. Mi sono battuta per portare ad Aversa la sede staccata del conservatorio di Avellino, trovando e distogliendo da altre parti quello che ho potuto 10 mila euro per cominciare il primo anno. Ma questo tipo di programmazione doveva essere fatta in tempo per poterla inserire in bilancio”.

La stoccata non risparmia il programma di “Estate ad Aversa”: “In commissione – dice la Marrandino – non abbiamo neanche visto la programmazione, so solo che fino alla fine di luglio neanche si aveva idea di cosa fare. Poi ecco pronto un calendario per la fine di agosto. Beato l’assessore che in vacanza è andato perche molti aversani hanno in città potuto godere del nulla”.

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