Moscati, mancano posti letto: ammalato in barella

di Antonio Arduino

 AVERSA. Ammalati in barella e camere di degenza chiuse per essere trasformate in deposito. Succede nella divisone di medicina generale dell’ospedale Moscati dove non c’è giorno che, per mancanza di posti letto, medici e infermieri non siano costretti ad assistere ammalati ricoverati in barella.

A segnalare la curiosità sono i familiari di un paziente ricoverato, appunto, in barella: “Nel corridoio del reparto di medicina c’è una stanza – raccontano – chiusa a chiave, con sulla porta un cartello con la scritta ‘accesso consentito al personale addetto’. Mentre eravamo accanto al nostro familiare, ricoverato in barella in attesa che si liberasse un posto letto, una persona, credo fosse un medico, ha aperto la stanza e abbiamo potuto vedere che si trattava di una camera di degenza trasformata in deposito”.

Una condizione di fatto che hanno pensato di documentare con foto scattate con un videotelefono per trasmetterle alla nostra redazione. Dalle immagini appare evidente che la stanza, oggi chiusa, in origine era proprio una camera da quattro posti letto destinata ad essere usata per la degenza degli ammalati, come raccontano le consolle attrezzate con luci e bocchette per ossigenoterapia, poste nei punti in cui si trovavano i letti, i supporti per alloggiare televisori, la presenza di un lavandino e di un condizionatore. Anche le  suppellettili presenti tra gli attrezzi messi a deposito confermano la tesi, giacché insieme a sedie a rotelle, elevatori e paraventi nella stanza sono conservate reti di letti, un tavolo con sedie e armadietti destinati a dare confort ai pazienti ricoverati. Ma, al di la delle ipotesi, la conferma che la stanza fosse proprio una delle camere di degenza arriva dagli addetti ai lavori.

“Si, in quella stanza andavano quattro ricoverati, ma questo accadeva – dicono chiedendo l’anonimato – quando il reparto era di 28 posti letto. Poi ce li ridussero a 24. Di conseguenza la stanza fu chiusa ed è diventata un deposito”.

Probabilmente la riduzione di posti letto doveva essere un fatto temporaneo dal momento che sul sito web dell’azienda sanitaria alla divisione di medicina generale del San Giuseppe Moscati vengono attribuiti attualmente 28 posti letto più 3 per il day hospital. Allora perché la stanza resta chiusa? Comunque sia, anche se quella riduzione dei posti letto fosse stata definitiva e l’informazione fornita dal sito aziendale fosse inesatta viene logico domandare: se gli ammalati in barella vanno comunque assistiti da medici e infermieri della divisione non sarebbe più funzionale e comodo per tutti che la stanza venisse riaperta e usata per accogliere degenti e non attrezzature?

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