AVERSA. La situazione igienico sanitaria delle carceri campane è al collasso, particolarmente difficile la vita allinterno del carcere Circondariale di Santa Maria Capua Vetere e dellOspedale Psichiatrico Giudiziario di Aversa che ho visitato il 14 agosto scorso.
Secondo
La cosa che mi sembra più grave, se fosse accertata, è che i detenuti del Carcere di Santa Maria e dellOpg di Aversa non vengono sottoposti ad esami del sangue per stabilire che non siano portatori di malattie infettive e trasmissibili, al momento del loro ingresso nellistituto di pena. Manca o è inutilizzabile, nelle due strutture, un laboratorio per le analisi cliniche.
Nonostante abbia appreso con soddisfazione che, allOpg di Aversa, dopo la mia visita è stato risolto, lannoso, problema tecnico alla macchina radiologica che costringeva, detenuti/degenti e personale a costose e complicate traduzioni in strutture esterne allistituto, rimangono aperte le enormi difficoltà legate alle visite specialistiche (le più frequenti, dermatologia, cardiologia e oculistica). Anche in questo caso con la conseguente traduzione allesterno della struttura dei ricoverati, impiegando personale e risorse economiche.
Non è più possibile che degenti, (circa il 25% ad Aversa), rimangano in carcere mentre potrebbero iniziare un processo di reintegrazione sociale. in strutture residenziali, esterne, aperte e sotto l’autorità delle regioni così come previsto dalla legge 180/78.E una situazione di grave disagio in cui vive lintera comunità penitenziaria. dichiara Caputo I detenuti, ma anche chi in queste strutture carcerarie lavora, hanno raggiunto il limite della sopportabilità.
Ho presentato una interrogazione consiliare allAssessore alla Sanità,