AVERSA. Limpegno assunto dallassessore regionale alla Sanità perché la riorganizzazione del sistema sanitario regionale, della sua rete ospedaliera e dellemergenza, …
… nonché dei servizi territoriali, passi attraverso meccanismi di concertazione istituzionale e condivisione bipartisan con il Consiglio regionale è senza dubbio una buona notizia. Ne condividiamo, limpostazione di metodo nella consapevolezza che le prescrizioni derivanti dal decreto di commissariamento del Piano di Rientro non possono più attendere. Così come conveniamo, al pari dei numerosi sindaci oggi ascoltati in Commissione, sulla necessità di restituire appropriatezza ad un sistema che deve liberarsi dagli attuali appesantimenti e sprechi e che deve dare risposte appropriate ai cittadini in una logica di inversione del rapporto ospedale-territorio a favore della centralità di questultimo.
Così il presidente della Commissione Consiliare Speciale di Controllo delle Attività della Regione e degli Enti Collegati e dellUtilizzo dei Fondi, Giuseppe Sagliocco, al termine della prima delle cinque sedute di audizione (se ne terranno una per provincia campana) dedicata alle problematiche della riorganizzazione del sistema sanitario regionale con lassessore regionale alla Sanità, Mario Santangelo, col Commissario Straordinario delAsl casertana Antonio Gambacorta, ed i sindaci dei comuni di Aversa, Capua, Caserta, Marcianise, Piedimonte Matese, Santa Maria Capua Vetere, Sessa Aurunca, realtà territoriali caratterizzate dalla presenza di presidi ospedalieri.
Oggi, come pure è stato unanimemente riconosciuto, ha aggiunto Sagliocco – la provincia di Caserta conta ben nove presidi ospedalieri nessuno dei quali è in grado, per carenze strutturali, di personale o per problemi di natura dimensionale, di garantire risposte adeguate. Il tutto inoltre di contro ad una limitata presenza sul territorio di strutture poliambulatoriali o di ricovero breve. Una situazione, questa, che è possibile riscontrare con maggiore o minore incidenza in tutte le province campane. Come dimostrano i dati relativi allattività di Pronto Soccorso del Cardarelli di Napoli o del Santobono, laddove ben oltre il 50% degli accessi riguarda codici bianchi, cioè pazienti affetti da disturbi lievi e che dunque non dovrebbero proprio afferire alle strutture ospedaliere, è il territorio a dover conseguire centralità di sistema invertendo quel rapporto Ospedale-Territorio che vede oggi il primo inappropriatamente e dispendiosamente eccedere. In questo senso, nellambito della riorganizzazione dellintero sistema sanitario regionale, il ruolo dei sindaci diventa di primaria importanza, sostanziale. Un ruolo, ho potuto favorevolmente constatare, che i sindaci e loro delegati presenti oggi in audizione si apprestano a rivestire responsabilmente, rifuggendo qualsiasi forma di strumentale campanilismo. Ovviamente, a fronte della disponibilità al confronto e della volontà espressa dallassessore Santangelo, così come anche dal commissario straordinario delAsl casertana, di porre in essere una programmazione seria, rigorosa e nellesclusivo interesse dei cittadini. Segnali positivi che già riscontrano i primi risultati, non ultimo la decisione di un incontro di merito tra i primi cittadini casertani e il commissario straordinario dellAsl già convocata per mercoledì prossimo a Caserta.