CASERTA. Antonio Aquilone, 25 anni, soprannominato Gheddafi, ricercato da oltre un anno perché ritenuto affiliato alla fazione Schiavone del clan dei casalesi, è stato catturato la scorsa notte in una discoteca di Villa Literno.
Il giovane è destinatario di due ordinanze di custodia cautelare in carcere: la prima emessa dallufficio Gip presso il tribunale di Santa Maria Capua Vetere per rapina ed estorsione aggravata, la seconda dallufficio Gip presso il tribunale di Modena per associazione di stampo mafioso.
Aquilone è ritenuto organico al clan dei casalesi ed in particolare uomo di fiducia di Raffaele Diana, alias Rafilotto, arrestato lo scorso maggio dalla Squadra Mobile di Caserta in un bunker di Casal di Principe. Secondo le risultanze investigative, Aquilone fungeva da anello di collegamento tra Rafilotto durante la sua latitanza nel modenese, a cui recapitava i messaggi provenienti dal clan, recapitando le ambasciate al boss ricercato, o, addirittura, conducendo al suo cospetto coloro che avevano necessità di contattarlo personalmente. Proprio ieri, il 25enne era stato condannato in primo grado a 7 anni di reclusione per rapina ed estorsione.
E stato bloccato mentre, intorno alle 3 di notte, tranquillamente, si accingeva ad entrare in una nota discoteca di Villa Literno (Caserta). I poliziotti, che da tempo erano sulle sue tracce, hanno accertato, dopo il suo arresto, che Aquilone, sentendosi ormai braccato, stava per espatriare.
Larrestato è considerato dagli inquirenti persona dalla spiccata pericolosità criminale. Infatti, annovera precedenti anche per rapina, armi, traffico di stupefacenti, tentato omicidio e lesioni personali. Nel luglio del 2005, durante un tentativo di rapina ad unagenzia dellUnicredit, nel riminese, colpiva selvaggiamente al capo con il calcio di una pistola, detenuta illegalmente, due impiegati al fine di farsi aprire la cassaforte e consegnare il contante. In unaltra circostanza a seguito di una banale lite colpiva alladdome con un coltello un suo conoscente.