Honduras, il governo golpista sospende la Costituzione

di Redazione

Manuel Zelaya TEGUCIGALPA. Il governo golpista dell’Honduras ha sospeso per i prossimi 45 giorni le garanzie costituzionali e avvertito il Brasile che l’ambasciata perderà l’immunità diplomatica.

Il decreto sulle garanzie costituzionali, emanato lo scorso 22 settembre nel Consiglio dei ministri e pubblicato sanato nella Gazzetta ufficiale, è stato annunciato nella notte a tutto il Paese tramite radio e televisione.

Sospese la libertà di circolazione, di espressione e di riunione. Inoltre, è stato ordinato lo sgombero di tutte le istituzioni pubbliche occupate dai manifestanti, la chiusura dei mezzi di comunicazione che “attentano contro la legge” e l’arresto delle persone considerate sospette.

Il governo guidato da Roberto Micheletti, che sostiene di agire a causa degli appelli all’insurrezione del presidente deposto Manuel Zelaya (nella foto) e al fine di evitare che “grande maggioranza degli honduregni sia colpita”, dichiara anche che i poliziotti e i militari potranno arrestare “qualsiasi persona che metta in pericolo la sua vita o quella degli altri”.

Contattato da “Radio Globo”, Zelaya ha definito il provvedimento “una barbarie che indigna” e rivolto un appello al Parlamento affinché lo sospenda e ai deputati perché “tornino al dialogo” per risolvere la crisi politica.

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