FRIGNANO. I recenti articoli giornalistici riguardanti la mia nomina a coordinatore cittadino del Pdl e ai rapporti tra quella che viene definita la “corrente forzista” ed alleanzina mi impongono un intervento.
Non fosse altro per evidenziare quanto siapalese lo sciocco tentativo di seminare risentimenti e divisioni o innescare dinamiche rivendicative che nella logica frustrata dell’autore abbiano un terreno fertile. Sicuramente l’uomo di media intelligenza non cade in trappole del genere e certamente l’attento lettore o non cade nel tranello oppure, nel caso utilizzi tali argomentazioni,è in mala fede: sicché nell’uno o nell’altro caso si giunge comunque a delle conseguenze.
Per ciò che mi concerne, ho assunto l’incarico che miè stato affidato con la convinzione che tale nominaè nata dalla consapevolezza dei vertici provinciali del rispetto che ho sempre nutrito per tutti e della inclinazione che ho sempre mostrato ad aggregare nel pieno rispetto di chi nutre una passione di impegno civile e politico.
In me, più che in tanti altri,è forte la consapevolezza che in un grande partito quale il Pdlnon viè spazio alle vecchie logiche di appartenenza correntizia. Chi come me vuole investire nel futuro sa che un grande progetto si realizza con una grande squadra e con il rispetto di ogni suo appartenente e di ogni suo apporto ed esperienza.
I rappresentanti di quelle che un tempo furono Forza Italia ed Alleanza Nazionale, oggi portatori di un unico progetto politico, hanno già saputo dimostrare negli anni di essere tutti insieme all’altezza dei grandi impegni da affrontare e quando hanno saputo stare insieme e lavorare fianco a fianco hanno dimostrato di saper realizzare tutto ciò era in programma.
Oggi costoro sono ancor più motivati perché legati da un forte vincolo di appartenenza che li porterà ad aprire una nuova stagione chiara e trasparente. In fondo c’è un destino per ognuno. A me e a tanti di costoro l’orgoglio di unacoerente ed onesta passione politica e la responsabilità di intraprendere esperienze impegnative perlo sviluppo della nostra comunità sempre alla luce del sole.
Ad altri probabilmente solo la possibilità di nascondersi dietro scritti anonimi che sono l’indice della loro frustrazione, della loro pochezza umana e della loro impotenzacivica che non consente di proporsi pubblicamente. Peccato per loro.
Gabriele Piatto