Calabria, rifiuti tossici: trovato relitto sospetto

di Redazione

 COSENZA. Un mezzo telecomandato sottomarino della Regione Calabria ha scoperto una grossa nave mercantile, adagiata sul fondale antistante Cetraro, centro del Tirreno cosentino.

Il robot dalla motonave “Coopernaut Franca”, che l’ente regionale e la Procura di Paola stanno usando per far luce sulla vicenda che vede la zona di mare del Tirreno come possibile deposito di scorie tossiche o forse anche radioattive,ha scattato delle fotografie abbastanza nitide e ora sono al vaglio dei tecnici.

La nave, di cui si ignora al momento la denominazione, sarebbe quasi completamente ricoperta di vecchie reti, evidentemente appartenenti a pescherecci che negli anni hanno incrociato nella zona e che le hanno perse, perchè impigliate.

L’epoca della costruzione del relitto, secondo quanto emerso dai primi rilievi, risalirebbe agli anni ’60-’70. Il luogo del ritrovamento è a circa 20 miglia nautiche dalla costa, ad una profondità di circa 480 metri. Solo dopo diversi giorni di tentativi, la nave di ricerca ha potuto raggiungere il luogo esatto, a causa del mare mosso.

Il sospetto è che sia la “Cursky”, segnalata da un pentito, Francesco Fonti, in una dichiarazione spontanea, e descritta come una nave che trasportava 120 fusti di materiale tossico. Secondo Fonti, la nave farebbe parte di un gruppo di tre imbarcazioni, fatte sparire grazie all’aiuto della cosca Muto di Cetraro.

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