Pd: “Giunta Di Santo-Lsu: il bastone e la carota”

di Redazione

 SANT’ARPINO. “Crediamo che sia il primo caso nella storia della Pubblica Amministrazione che un gruppo di dipendenti scriva un documento di apprezzamento per gli amministratori …

… e nel contempo attacchi un gruppo, nel caso in questione il nostro, che ha avuto la colpa di difendere i predetti da un sopruso ricevuto dagli amministratori, che loro ringraziano”.

Lo afferma il coordinamento del Pd santarpinese, in riferimento alla lettera inviata dagli Lsu comunali al sindaco Eugenio Di Santo. “Verrebbe la voglia di dire ‘Contenti loro, contenti tutti!’. Ma, noi sappiamo che non è così, che quel documento non è il prodotto ‘spontaneo’ dei 18 lavoratori, che in stato di bisogno (l’hanno perfino scritto), e probabilmente fortemente sollecitati e ‘condizionati’, hanno avvertito la necessità di sottoscrivere una lettera (si dice preconfezionata dall’amministrazione stessa e utilizzando mezzi coercitivi per raccogliere le adesioni) che in una democrazia non dovrebbe mai essere tollerata: far passare i propri diritti come un’elargizione; far credere che una cosa dovuta gli è stata concessa per favore. Gli Amministratori si dovrebbero vergognare. Ma questi hanno ormai oltrepassato ogni segno e dimostrano di essere otre che bugiardi ed incapaci, anche senza vergogna. La verità è una sola ed è quella che tutti conoscono, gli obiettivi raggiunti in materia di personale ed Lsu è frutto di un meticoloso lavoro di programmazione e organizzazione della passata amministrazione, che tutti conoscono e che quest’amministrazione a messo a frutto a malo modo e danneggiando i lavoratori che se ne accorgeranno presto. Il tempo è galantuomo ed emergeranno i fatti, quelli veri ed inconfutabili con la forza dei numeri”.

“Oggi – continua il Pdl – assistiamo all’ennesimo uso strumentale del bisogno, dei lutti, delle emozioni per percepire un pugno di consensi. Quest’amministrazione di fronte all’incapacità, alle falsità, alle mancate promesse non mantenute non trova di meglio, per nascondere un dissenso ormai crescente, che continuare nella politica che ha sempre preferito, anche dall’opposizione: distorcere la realtà dei fatti, mistificare e denigrare”.

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