Assemblea Udeur ad Aversa: “Senza di noi non si vince”

di Redazione

da sin. Brancaccio, Ciaramella e FerraroAVERSA. Gran pienone venerdì sera nella sala consiliare del Comune di Aversa, in occasione della prima tappa della “Road map” pianificata dal commissario provinciale dell’Udeur, Angelo Brancaccio.

La “assemblea territoriale nella zona aversana” è stata presieduta e moderata dallo stesso Brancaccio ed ha visto gli interventi del sindaco di Aversa Domenico Ciaramella, del segretario cittadino Pasquale Ventriglia, del consigliere regionale Nicola Ferraro, del presidente provinciale dell’Udeur Giuseppe Maccauro, del consigliere comunale Adolfo Giglio. Le conclusioni sono state affidate al commissario regionale, Giulio Di Donato.

L’affollata conferenza, che ha visto la grande partecipazione di molti amministratori e dirigenti del partito dell’area aversana (e non solo), è stata aperta dal pregnante intervento di Brancaccio, il quale ha illustrato ai presenti la propria funzione di commissario provinciale e le attività che attendono il partito nei prossimi, cruciali mesi che precedono le tornate elettorali.“Abbiamo cominciato a muoverci scendendo attivamente sul territorio, con l’intento di raccogliere le istanze della gente. Finora, nella mia personale esperienza politica avevo sempre ricoperto ruoli istituzionali: tuttavia, oggi quest’incarico politico-organizzativo mi trasmette stimoli ed entusiasmi sconosciuti prima d’ora”.

Breve il saluto ai presenti da parte di un febbricitante Domenico Ciaramella: “Vengo sempre con piacere agli incontri organizzati dall’Udeur perché mi sento come a casa mia e tra amici veri”.

da sin. Di Donato, Brancaccio e Ferraro“Un plauso desidero rivolgere all’on. Brancaccio, che sta conferendo al nostro partito quell’organizzazione di cui forse non ci eravamo mai dotati prima”, ha dichiarato Nicola Ferraro appena presa la parola. “Con la nuova mentalità che l’amico Angelo sta infondendo, il nostro sta diventando un partito itinerante, vicino alla gente, attento a recepirne i bisogni”. Sul delicato argomento delle alleanze politiche da stringere in vista delle provinciali e regionali, ecco il monito di Ferraro: “Non possiamo consentire ai nostri futuri alleati del centrodestra di decidere da soli senza farci sedere al tavolo delle trattative: siamo alleati affidabili e, lo tengano bene a mente, senza l’Udeur in provincia di Caserta non si vince. Chiaramente, più energica sarà la nostra crescita, meglio sapremo far valere le nostre ragioni”.

La sinergia con il PdL è (e sarà) uno dei nodi nevralgici di conferenze e vertici che si susseguiranno nelle settimane a venire: a tal proposito, Brancaccio incarna perfettamente la linea tracciata da Clemente Mastella, senza però tralasciare le complicazioni insite nell’atteggiamento del centrodestra campano, che rischiano di minare l’intesa: “Certe situazioni sono sotto gli occhi di tutti: ieri (giovedì 15 ottobre, ndr.) s’è compiuto un nuovo scempio al Consorzio Idrico di Terra di Lavoro attraverso l’accordo bipartisan tra i due partiti maggioritari. Sia chiaro che l’Udeur non intende elemosinare cariche, ma pretendiamo rispetto mediante la rottura di questo patto scellerato e vergognoso: altro che Prima Repubblica”. Riferendosi poi alla grande affluenza in sala, il commissario provinciale si è detto piacevolmente colpito ma ha anche lanciato un avvertimento: “L’Udeur non sarà più un taxi, ad uso e consumo di ciascuno: saremo un partito moderno con regole ferree”.

Concise ma salienti le parole del presidente provinciale Maccauro: “Questa sera ad Aversa noto un grande entusiasmo, tipico di un partito che non si sente ‘minore’ ma che, anzi, vuole riprendere con vigore il proprio processo di crescita. Ci sono tutti i presupposti per dare prova delle nostre energie: non intendiamo essere relegati al ruolo secondario di ‘parente povero’ del Popolo della Libertà”.

Le conclusioni sono state affidate al commissario regionale Di Donato: “Concordo in pieno con molte delle cose che ho sentito questa sera: il nostro partito dovrà prima di tutto essere agile nell’individuazione dei problemi che opprimono il territorio, per poi suggerire le proposte e gli aggiustamenti opportuni. Ma uno dei nostri primi impegni dovrà essere far sì che il prossimo governo regionale si decida ad attribuire le deleghe e le competenze di gestione alle province. Infatti, bisogna restituire un ruolo operativo e concreto a quegli enti istituzionali che hanno stretti legami con il territorio: primi fra tutti, gli organismi provinciali. Ma predisporre piani strategici ben definiti non può prescindere dal dialogo con i futuri alleati, dei quali bisogna ‘stimolare il pensiero’ ed ai quali occorre prospettare le nostre idee. Io credo che, andando a competere con un Partito Democratico dilaniato dalle lotte intestine e da una corrosiva alleanza con Di Pietro, il nostro partito potrà raccogliere consensi importanti. Ma questo obiettivo lo raggiungeremo intensificando la nostra operazione di radicamento territoriale e sociale, nonché dotandoci di una cultura di governo. In queste settimane stiamo attirando attenzione e curiosità, avverto un nuovo slancio. Da noi la gente si attende quasi una rivoluzione, stiamo lavorando e continueremo a lavorare per attuarla nel migliore dei modi”.

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