AVERSA. «Prof ma perché tanto odio?». La domanda, così semplice, così essenziale, rimbomba nel silenzio cupo che avvolge laula al termine della proiezione del film Cefalonia: storie di amore e di odio.
Qualche ragazza ha gli occhi lucidi, altri alunni laria un po smarrita. Ma è solo un momento. Subito dopo infatti il simultaneo vociare degli alunni crea il consueto clima di allegria e di freschezza che caratterizza le scuole della nostra terra. Ma Flavia, 13 anni, alunna di III della scuola media statale G. Parente di Aversa, viso tondo e leggermente lentigginoso, incalza: «Prof ma perché tanto odio? Luomo non dovrebbe porre la propria intelligenza al servizio del prossimo invece di rivolgerla contro di lui?». La domanda dà il la ad un vivace dibattito durante il quale si succedono opinioni, sentimenti, stati danimo, pareri, valutazioni che alla fine sono confluiti in un significativo slogan: Per non dimenticare di ricordare.
Gli alunni della Parente hanno voluto così celebrare il sacrificio di migliaia di soldati italiani della gloriosa Divisione Acqui, trucidati dalla furia nazista nel settembre del 1943, durante
«Dallo studio di un tragico episodio bellico avvenuto quasi 70 anni fa commenta la professoressa Stefania Cecala, che ha coordinato le attività degli alunni i nostri ragazzi sono stati capaci di trarre insegnamenti generali e applicabili al loro vissuto quotidiano. È stato confortante, infatti, osservare come tutti gli allievi, in controtendenza a una società che manda loro costantemente messaggi negativi, abbiano riconosciuto nella pace, nella solidarietà, nella tolleranza i valori assoluti fondanti la società civile».
Una mattinata, quella trascorsa lunedì allauditorium ex Macello, durante la quale i ragazzi della Parente sono venuti a stretto contatto con quanto appreso a scuola: si sono appassionati al racconto della dottoressa Insolvibile, inorgogliti per i ringraziamenti a loro rivolti dagli organizzatori, emozionati alla vista del discendente del generale Gandin (comandante degli Italiani trucidati a Cefalonia), ripromessi di chiedere ai docenti di partecipare più spesso a manifestazioni che celebrino episodi fondamentali della storia patria.
«Limpegno, linteresse e la serietà con la quale i nostri ragazzi hanno esaminato questo doloroso episodio della storia italiana afferma la professoressa Gilda Soccodato, vicepreside della scuola e referente per la manifestazione testimonia ancora una volta, qualora ce ne fosse bisogno, che quando ai giovani viene offerta la concreta opportunità di sapere, apprendere, studiare, anche attraverso modalità che vanno oltre i banchi di scuola, essi non deludono mai, anzi stupiscono ed emozionano».
Presente alla manifestazione insieme alle autorità, il dirigente scolastico della Parente non nasconde il senso di soddisfazione per lottimo lavoro svolto dagli alunni e dai docenti. «Al di là delle conoscenze e delle competenze acquisite dagli allievi conclude la professoressa Enrichetta Ferrara mi sento di poter affermare che, quando si sente una ragazzina di 13 anni (Anna, n.d.r.) dichiarare, dando una lezione di vita agli adulti, che le più grandi battaglie si vincono con la forza del cuore e non delle armi, vuol dire che si è raggiunti il miglior risultato nellazione educativa della scuola».
La partecipazione della scuola media Parente alla manifestazione in ricordo delleccidio di Cefalonia, ha ancora una volta evidenziato la vitalità di una storica istituzione nella quale i problemi atavici del territorio, riconducibili a carenti risorse economiche e a limitate opportunità sociali e culturali, sono costantemente affrontati e risolti grazie allimpegno quotidiano di chi non dimentica mai di porre al centro della propria azione il giovane discente affidatogli dalla famiglia e dalla comunità.
di Enzo Maiorca, docente della scuola media statale G. Parente