AVERSA. Rischio dissesto finanziario, in pratica bancarotta, per il comune di Aversa se lAcqua Campania non sottoscriverà la transazione con lente normanno relativamente al contenzioso relativo ai consumi idrici e alle acque reflue a partire dal 1992.
Un rischio concreto che sarebbe dovuto anche ad interventi di terzi su Acqua Campania per non giungere alla chiusura della vertenza attraverso la transazione. Dopo che i legali delle due parti avevano preparato una transazione concordando un testo comune, il testo stesso era stato approvato in una delibera di giunta, sottoscritto dal dirigente competente e inviata a Napoli per la sottoscrizione da parte dei vertici di Acqua Campania.
Nel frattempo, ludienza presso il tribunale di Napoli, in programma per il 24 settembre scorso aveva fatto registrare un rinvio essendoci trattative in corso per un bonario componimento tra le parti a ieri mattina. Ed ancora una volta i legali dellAcqua Campania hanno chiesto ed ottenuto un ulteriore rinvio, questa volta per il prossimo 12 novembre.
Ma il problema sembrerebbe essere non tanto giuridico, quanto politico. Il comune, infatti, corre il concreto pericolo di dissesto finanziario se si giungerà ad una sentenza che non potrà non vederlo soccombente per una somma che potrebbe oscillare tra i cinquanta e i cento milioni di euro. Da qui la necessità di sottoscrivere la transazione che prevede di pagare, entro il 2016, solo dodici milioni di euro a fronte di circa sedici richiesti dallex Eni Acque quale sorta capitale, oltre interessi e sanzioni.
Dodici milioni aveva dichiarato Domenico Ciaramella, sindaco di Aversa che non ci stravolgeranno nemmeno il bilancio, tenuto conto che si tratta della somma che da sempre abbiamo accantonato nei nostri bilanci annuali per questa vicenda che, sia ben chiaro, risale al 1990 e oltre e che nessuno dei miei predecessori è riuscito a chiudere.
Ma ad oggi, trascorsi ben quindici giorni, la firma non cè e lassessore al bilancio Pasquale Diomaiuta non nasconde le sue preoccupazioni quando afferma: Non so se sono vere le voci che parlano di un intervento politico presso Acqua Campania per far saltare la transazione. Ma se così fosse, saremmo di fronte ad un gesto da insano di mente. Chi avrebbe intenzione di colpire una persona (il sindaco), unamministrazione, riuscirebbe a fare del male allintera città che, una volta in dissesto finanziario, riuscirebbe a mala pena a sopravvivere.