AVERSA. Eternità, cantava Ornella Vanoni, ed Eternità sembra essere anche il refrain della maggioranza di centrodestra che regge le sorti della città di Aversa.
In questi sette anni le varie giunte Ciaramella che si sono succedute (e sono state tante, da non poter produrre altro se non delle idee-spezzatino a causa della loro brevissima durata) non hanno terminato unopera pubblica da esse stesse iniziata ad eccezione dellampliamento dello stadio comunale Rinascita. Cè un elenco lunghissimo di opere che, sebbene (in moltissimi casi) ultimate, inspiegabilmente non vengono poste alla pubblica fruizione.
Ma, andiamo per ordine, tentando di dare un quadro (certamente incompleto) delle opere che languono in attesa di essere utilizzate.
Le più evidenti sono, certamente, i due spazi di aggregazione sorti su due aree standard alla periferia sud, in via Luca Giordano, nei pressi della parrocchia di Santa Teresa del Bambino Gesù, ed orientale, su via Atellana, proprio confinante con il ponte ferroviario detto di Gricignano, i cui lavori sono terminati da oltre un anno, ma che continuano ad essere incomprensibilmente chiusi al pubblico, con tanto di erbacce che sono cresciute tanto da impedirne laccesso, come dimostra la foto.Due strutture nate per combattere il degrado e per facilitare la socializzazione tra i cittadini, che però hanno causato altro degrado. Oltre diecimila metri quadrati trasformati in due parchi pubblici che potrebbero essere utilizzati dai residenti nelle due zone, ma che si stanno rivelando un boomerang. Eppure nellarea attrezzata di via Giordano cè anche un anfiteatro capace di circa 300 posti a sedere, distribuiti su tre livelli, con percorsi verdi, due strutture monopiano adibibili ad ogni tipo di uso, servizi igienici e parcheggio esterno a servizio. Entrambi i parchi sono stati anche collaudati ed attendono solo di essere utilizzati, ma, a quanto pare, invano. Gli assessori Orabona e Rotunno hanno più volte dichiarato che lamministrazione Ciaramella, anche per evitare un rapido degrado delle due strutture o alti costi per la sorveglianza, ha scelto di affidarle entrambe a privati concedendo loro la gestione (anche di un piccolo bar interno, n.d.r.) ponendo come obbligo a loro carico, oltre al un compenso, la manutenzione dei luoghi. Ed è proprio a seguito di questa decisione, adottata, in verità, da tempo, che lassessore alle attività produttive Alfio Verde dovrà stilare il bando di gara per la gestione delle due aree, incombenza che poteva anche essere espletata per tempo, senza giungere ad oggi con un nulla di fatto.
Altro sconcio è rappresentato dal Parco Pozzi dove discutibili lavori di ristrutturazione (come, ad esempio, abbattere il muro di tufo per creare un muro di cemento ricoperto da piastrelle di tufo) durano da tempo immemorabile, nonostante le assicurazioni quasi settimanali del primo cittadino. Allinterno, poi, manco a parlarne. Ormai, il Parco è ridotto in condizioni pessime, conbuona pace dei tanti ambientalisti, letteralmente scomparsi dalla nostra città.
Una situazione analoga per la malcapitata Piazza della Pace, nei pressi di Piazza Trieste e Trento, che, forse, per il rispetto dovuto al suo nome, viene lasciata in pace senza che si riesca a finire i lavori e a renderla fruibile per la popolazione della zona.
Abbiamo lasciato per ultima, volutamente, Piazza Mazzini, il biglietto da visita della città per chi giunge ad Aversa con il treno. Anche qui lavori strutturali durati anni (gestiti dalle Ferrovie). Quando si è giunti allarredo urbano e al verde, che dovevano essere di competenza del comune .il deserto. Anzi, la foresta considerata lerba alta che ha ricoperto il nostro Mimmo, non Ciaramella, ma Cimarosa. Il primo ha detto: Lo vediamo anche noi quello che cè. Se fosse stato possibile, avremmo completato i lavori. Mancano i soldi e siamo costretti ad andare avanti a step. Ma, ci chiediamo: i fondi non vengono stanziati insieme alle opere?.