Appalti e assunzioni in Campania, 63 indagati: c’è anche lady Mastella

di Redazione

Mastella e LonardoNAPOLI. Vasta operazione congiunta dei Comandi Provinciali dei Carabinieri di Caserta e della Guardia di Finanza di Napoli che ha portato all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari,…

…18 divieti di dimora e 6 misure interdittive del divieto di esercitare l’impresa e la professione nei confronti di politici, dirigenti della Pubblica amministrativa, professionisti ed imprenditori campani, a vario titolo coinvolti. In tutto sono 63 gli indagati.

Il filone dell’indagine riguarda l’Arpac (Agenzia regionale per la protezione ambientale). In particolare, è stata accertata, l’esistenza di un’associazione a delinquere finalizzata alla commissione di una serie di truffe, falsi, abusi di ufficio, turbative d’asta e concussioni commessi nell’ambito della gestione di appalti pubblici, concorsi finalizzati all’assunzione di personale ed affidamento di incarichi professionali nella Pubblica Amministrazione.

Le complesse ed articolate attività investigative, sono culminate con l’emissione, da parte del Gip, su richiesta dalla Procura di Napoli – Sezione Reati Pubblica Amministrazione – delle misure restrittive.

Nell’inchiesta risulta indagata anche la presidente del Consiglio regionale della Campania, Sandra Lonardo (moglie del leader dell’Udeur ed ex ministro della Giustizia, Clemente Mastella), destinataria di uno dei provvedimenti di divieto di dimora nell’intera regione Campania, dove la Lonardosvolge la propria attività istituzionale.

L’indagine rappresenterebbe uno stralcio dell’inchiesta principale avviata negli anni scorsi dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), e poi trasmessa a Napoli per competenza territoriale, che coinvolse la stessa Lonardo (che finì ai domiciliari) eil marito ClementeMastella, al quale è stato recapitato l’avviso di chiusura indagine. L’inchiesta della procura sammaritana portò il 16 gennaio del 2008 all’emissione di numerosi arresti che sconvolsero l’Udeur casertano e napoletano. In quella circostanza Mastella si dimise dal governo, causando la crisi e la successiva caduta dell’allora governo Prodi.

Arresti domiciliari per Luciano Capobianco, ex direttore generale dell’Arpac, mentre 15 sonogli indagati per i quali è stato applicato il divieto di dimorain Campania: oltre alla Lonardo,il capogruppo alla Regione Fernando Errico; il consigliere regionaleNicola Ferraro, l’ex presidente della Regione Campania e fino a qualche mese fa segretario regionale dell’UdeurAntonio Fantini,il consuocero di Mastella Carlo Camilleri, gli imprenditori Valerio Azzi, Giuseppe Ciotola e Massimo Palmieri, l’ex direttore amministrativo dell’Asl Benevento 1 Ruggero Cataldi, il dirigente dell’Asl Benvento 1 Arnaldo Falato, i dirigenti Arpac Carmelo Lomazzo, Massimo Mengozzo e Francesco Polizio, l’ex direttore generale dell’Asl Benevento 1 Mario Scarinzi. Dispostoil divieto di esercitare l’impresa e la professione per gli imprenditori Gaetano Criscione, Francesco Di Palma, Fabrizio Merolla, Claudio Rossi, Fabio Rossi e per il libero professionista Antonello Scocca.

Un avviso di garanzia anche per il figlio dei Mastella, Pellegrino, avvocato, il quale, secondo le indagini, girava con una Porsche Cayenne procurata dal titolare di un autosalone di Marcianise (Caserta) attualmente detenuto per 416 bis. E, a proposito di Marcianise, un filone dell’inchiesta riguarda presunti appoggi elettorali di un clan della città casertana anche se questa parte verrà stralciata e passata per competenza alla Direzione distrettuale antimafia.

Ma in serata Pellegrino Mastella, assistito dall’avvocato Urbano Del Balzo, ha precisato che “la vettura Porsche Cayenne è stata regolarmente acquistata, e quindi pagata, come da prova documentale, in mio possesso, che verrà prodotta nelle sedi competenti”. Il figlio dell’ex Guardasigilli, inoltre, precisa all’Adnkronos che “la Porsche nonè stata assolutamente oggetto di regalo da parte di chicchessia”, né di aver “mai conosciuto il titolare dell’autosalone di Marcianise”.

“Sono quasi svenuta. Mi è crollato il mondo addosso. Mi chiedono di dimorare fuori della Campania. Ancora non riesco a crederci. Con mio marito sarei a capo di una cupola affaristica. Senza spiegarci cosa avremmo fatto”. Così Sandra Lonardo, in una lettera aperta ai cittadini della Regione, ha commentato a caldo la vicenda prima di lasciare la sua abitazione di Ceppaloni (Benevento).

Leggi i particolari dell’inchiesta

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