BENEVENTO. Il sindaco di Telese Terme, Giuseppe D’Occhio, è stato arrestato, assieme ad altre 14 persone, nell’ambito di un’operazione compiuta dalla Guardia di Finanza a Benevento e provincia.
I destinatari della ordinanze di custodia cautelare, emesse dal gip della procura sannita, sono di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e alla truffa nella gestione degli appalti pubblici.
Tra gli arrestati nell’ambito dell’operazione denominata “Telesia” vi sono, oltre a D’Occhio,due funzionari comunali e 12 imprenditori edili del Sannio, per tre dei quali sono stati disposti gli arresti domiciliari. Sequestrati anche beni mobili ed immobili per un valore di due milioni di euro.
La procura, secondo fonti investigative,starebbe indagando su altri 55 imprenditori e cinque dipendenti comunali.
Con l’eccezione di un mandato (1991-1995), a partire dal 1985 il Comune di Telese Terme (conosciuto, oltre che per gli stabilimenti termali anche per essere sede della Festa dell’Udeur di Clemente Mastella) è amministrato quasi ininterrottamente dalla stessa maggioranza ispiratada Giuseppe D’Occhio, ingegnere edile. Questi, in qualità di sindaco o di assessore ai lavori pubblici, ha spinto affinché Telese Terme conoscesse una rapida espansione edilizia, con la conversione d’uso della quasi totalità dei terreni in suoli edificabili, tanto da scatenarenumerose polemiche.Dopoil cedimento, nel 2002, di via Udine, comportato dalla costruzione nella zona di edifici di più piani anche in aree acquitrinose, l’allora deputato di Rifondazione Nichi Vendola (attuale governatore della Puglia e leader di Sinistra e Libertà) aveva presentato un’interrogazione parlamentare nella quale fra l’altro si evidenziava il pericolo di infiltrazioni camorristiche nella speculazione edilizia in atto. Da parte sua, D’Occhio si difese reputando la situazione di quell’area “stabile”.