NAPOLI. Malgrado norme in materia fino troppo chiare, in Campania, una regione che mortifica il diritto alla salute dei cittadini presentando una sanità dai conti in profondo rosso, …
… diversi manager, aziendali, sanitari e amministrativi si sono visti corrispondere o si sono corrisposti indennità integrative di risultato (e che risultati!) per centinaia di migliaia di euro. E chiaro che la documentazione in mio possesso sarà ad horas sul tavolo dei m
Così il presidente della Commissione Speciale di Controllo delle Attività della Regione Campania e degli Enti Collegati e dellUtilizzo di tutti i Fondi Giuseppe Sagliocco nel corso di una conferenza stampa che, ripercorrendo le tappe normative nazionali e regionali sui compensi dei manager della sanità e sullistituzione della Commissione di Verifica dei risultati da questi conseguiti (La prima delibera di giunta risale al 2005 ma – ha spiegato Sagliocco – solo a marzo 2008 è stata presetntata una relazione peraltro discutibilissima e che non ha interessato, chissà perché, tutti i manager), ha visto emergere casi eclatanti di rilevanza penale, secondo quanto affermato dallo stesso Sagliocco. E il caso, ad esempio, spiega Sagliocco, della Determina 689 dellagosto 2005 con la quale il dg dellAsl Napoli 1, azienda mai sottoposta a verifica da parte di chicchessia, riconosce lindennità integrativa di risultato per i periodi antecedenti (1999/2004) ai direttori sanitari e amministrativi nonché al suo predecessore Angelo Montemarano da poco nominato Assessore alla Sanità della Giunta Bassolino.
Il dottor Montemarano – racconta il presidente della Commissione Trasparenza – riceve, quindi, la somma di circa 150mila euro come riconoscimento di risultato da parte di chi egli stesso, in qualità di Assessore alla Sanità, ha indicato come proprio successore. Mentre per lintero management viene liquidata una cifra che si aggira intorno ai 350mila euro. Il tutto senza il necessario via libera di una qualsiasi delibera di Giunta così come peraltro sottolineato dallAvvocatura Regionale in un parere (PP0051/19/00/2008) che, citando la Cassazione, rinvia intanto a possibili configurazioni del reato di abuso di ufficio, in quanto il manager non può sostituirsi alla Giunta nella valutazione dei presupposti di merito alleventuale incremento stipendiale.
E davvero sorprendete ha affermato Sagliocco ma siamo di fronte a manager che si valutano e si promuovono da soli e col massimo dei voti. E il risultato, soprattutto allAsl Napoli 1, la più grande e la più indebitata dEuropa è noto: 4 miliardi di euro di disavanzo.
Tra i casi analoghi citati da Sagliocco anche quello dellAzienda Ospedaliera Cardarelli che presenta Determine analoghe a quelle dellAsl Napoli 1, e che, per periodi pregressi e attuali, tra riconoscimenti al manager e ai direttori amministrativi e al direttore sanitario aziendale, sommano una spesa per risultati non noti e comunque non valutati e certificati dalla Giunta – spiega Sagliocco – di oltre 600mila euro. Una cifra motivata e giustificata peraltro da un parere pro veritate di un consulente legale del manager che contrariamente quanto affermato dallAvvocatura Regionale ha ritenuto la liquidabilità delle somme intanto a favore di coloro che erano cessati nellincarico.
Altro caso quello relativo alla vicenda delle procedure di accreditamento delle strutture sanitarie private del settore della riabilitazione. Sagliocco ha mostrato due sentenze del Tar Campania che ne
Intervenuto in conferenza stampa, il presidente del gruppo consiliare del Pdl Paolo Romano, sottolineando che anche questa vicenda certifica un uso politico-clientelare della sanità a tutto vantaggio degli amici e degli amici degli amici che garantiscono il consenso, ha annunciato che chiederà un incontro con il sub commissario di governo alla sanità non appena verrà nominato, per metterlo immediatamente al corrente di ciò che fino ad ora è accaduto e, dunque, per metterlo in condizioni di lavorare col rigore che la drammatica situazione richiede.