Sanità: indennità manager, Sagliocco: “Altro che bufala…”

di Redazione

 NAPOLI. “Quanto denunciato in Commissione Trasparenza sulle presunte irregolarità di corresponsione delle indennità di risultato percepite da alcuni manager e da alcuni direttori amministrativi e sanitari di Asl e Aziende ospedaliere campane è stato puntualmente documentato”.

Lo afferma il consigliere regionale del Pdl, Giuseppe Sagliocco, presidente della Commissione Speciale di Controllo delle Attività della Regione Campania e degli Enti Collegati e dell’Utilizzo di tutti i Fondi. “Piaccia o non piaccia, dall’incrocio dei documenti con le norme nazionali e regionali che regolano il trattamento economico dei vertici apicali sanitari emergono casi, come quelli del’Asl Napoli 1 i cui rilievi non credo siano certo esclusivamente etici. Del nel parere PP0051/19/00/2008 l’Avvocatura regionale è stata chiara: citando la sentenza della Cassazione, la n. 14043/2006, rinvia infatti ad un’ipotesi di reato di abuso di ufficio nel caso in cui un manager si attribuisca l’incremento stipendiale previsto da Dpcm 502/95 sostituendosi, nella valutazione dei relativi presupposti, alla Regione”.

“E’ chiaro che non può certo bastare, come crede qualcuno, un’autoreferenziale relazione d’attività redatta e trasmessa motu proprio dal Direttore Generale alla Regione a giustificare l’indennità di risultato: la Regione ha il dovere di verificare rigorosamente i risultati di gestione e solo successivamente può deliberare l’indennità nella misura massima, e sottolineo massima, del 20% del trattamento economico di base del manager. Il fatto è che, malgrado l’istituzione di una Commissione costituita, peraltro con grave ritardo, a tal scopo, non risulta da nessuna parte che tale attività di verifica sia mai stata effettuata per i casi citati né che la Regione abbia mai concesso alcuna indennità di risultato a chicchessia.Il fatto poi che tali indennità siano state riconosciute a loro volta e in diversi casi dai Direttori Generali ai Direttori Amministrativi e Sanitari di loro nomina, aggrava ancor di più il quadro di una situazione che suona come un vero e proprio schiaffo ai cittadini di una regione nei fatti commissariata a causa di come chi ha governato ha malgestito e governato la sanità pro domo sua”.

“Definire, come ha fatto l’ex assessore alla sanità ed ex manager dell’Asl più grande e indebitata d’Europa, la Napoli 1, ‘una bufala’ il lavoro della Commissione che presiedo appare dunque davvero fuori luogo e di cattivo gusto. A stabilire se i documenti illustrati ieri alla stampa siano o meno una bufala ci penserà comunque chi di dovere. Nelle more, ho presentato una dettagliata interrogazione al Presidente della Regione e all’attuale assessore alla sanità perché questa vicenda sia rigorosamente chiarita e perché si adottino una volta e le iniziative necessarie a scongiurare quelle che nella migliore delle ipotesi appaiono improvvide discrezionalità”.

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