CAPUA. Lamore che salva e guarisce, continua nella chiesa Santi Filippo e Giacomo retta da don Gianni Branco. Una settimana di studio ispirata allEnciclica papale Caritas in Veritate.
Tema centrale della serata Dottrina Sociale della Chiesa e il mondo della Scuola e dellImmigrazione con il monsignor Bruno Schettino, Arcivescovo di Capua e Presidente Nazionale della Fondazione Migrantes, Corrado Gabriele, Assessore Regionale all’Istruzione, Formazione e Lavoro della Regione Campania, e Antonio Casale, Direttore Centro Fernandes di Castel Volturno. Emerge a chiare note dal seminario il tema dellimmigrazione e della formazione ai fratelli in difficoltà che non hanno avuto opportunità di avviamento al lavoro e dunque a disagio ora nelle nostre terre per mancanza di competenze specifiche. E ancora, anche nellaccorato intervento di sua eccellenza mons. Bruno Schettino, si evidenzia lesigenza di coniugare accoglienza, che è piuttosto facile come modalità con la integrazione.
E un processo culturale – incide monsignor Schettino – non vogliamo ghetto per poveri dannati né riserve indiane. I ghanesi, riferendosi ai recenti fatti di Castel Volturno, non sono islamici, sono cristiani, per cui scatta in noi la molla della solidarietà e della sussidiarietà, ma anche con altre religioni, un dialogo di amicizia, di benevolenza, di accoglienza. Bisogna adesso creare un nuovo umanesimo, un nuovo laboratorio di umanità, di integrazione di popoli, di civiltà esemplare. Nel nostro territorio occorre riprendere il discorso sullambiente, sul turismo sociale, sulla qualità della vita, sul valore educativo della scuola, sullemergenza educativa dei giovani contro ogni droga. L’immigrazione non è una congiuntura di passaggio, ma è costitutiva di una società sempre più multiculturale e multietnica; la pace, la serenità dei rapporti, lamicizia dei popoli, lamore al fratello di colore, povero, ma dal cuore generoso, sincero sono la costruzione, che noi dobbiamo realizzare e subito, con lentusiasmo nel cuore per una nuova civiltà.