Alla ricerca del nuovo direttore generale, il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis nel frattempo conferma la fiducia a Roberto Donadoni.
“Per me – dice – nel calcio non esistono i risultati a breve termine, ma quelli a lungo. Mi interessa molto più la vita, la storia del club, il rapporto con i miei tifosi. Devo costruire qualcosa di solido, lascio ad altri l’estemporaneità”. “Mi sto occupando soprattutto dell’aspetto societario. Donadoni in questo momento è l’allenatore del Napoli e quindi ha la mia fiducia. Mi sembra di ricordare – spiega De Laurentiis, arrivando in Lega calcio – che domenica giochiamo contro la Roma, non è che domani mattina sarà sostituito, affinché contro la Roma giochi una squadra guidata da un altro tecnico”.
Sette punti in sei giornate sono pochi, ma “questi risultati dopo poche settimane possono fare riflettere su una serie di variabili, che possono includere anche l’allenatore. Ma, visto che ho le spalle larghe e posso anche prendermi le responsabilità di altri – continua – mi fanno pensare anche di farmi un esame di coscienza, per chiedermi se gli acquisti che ho fatto sono funzionali all’impostazione del gioco del Napoli”.
“Abbiamo comprato grandi personalità calcistiche e credo che, mettendo a punto il progetto, anche loro potranno rendere più di quanto non abbiano reso fino ad oggi”, è convinto il presidente del Napoli, che tiene a sottolineare come la “gente nel calcio si aspetti l’immediatezza, ma io sono un uomo paziente”.
Eventualmente, c’è Roberto Mancini fra i potenziali candidati a sostituire Donadoni? “Credo che lui sia molto vicino al presidente Moratti e quindi rispetto questa sua vicinanza. Se riuscisse a svincolarsi? Non ci ho mai pensato. – risponde De Laurentiis – È un ottimo allenatore a determinate condizioni, ma non ho mai verificato se fosse uniformabile alle esigenze del Napoli. Ogni club ha bisogno di determinate personalità piuttosto che di altre”.