MILANO. Dopo lattacco ai magistrati italiani giunto dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi durante una telefonata alla trasmissione Ballarò, lAnm replica con una nota stampa.
Ogni occasione sembra buona per denigrare l’ordine giudiziario e descrivere i palazzi di giustizia come sezioni di partito, frequentate da magistrati militanti. si legge nel documento dellAnm – Nessun ufficio giudiziario merita queste infondate e ridicole definizioni, tanto meno quello di Milano. Da Milano, e dall’intero Paese, la magistratura ribadisce che intende continuare a vestire solo la toga e a rispondere solo alla legge. In primis alla Costituzione. Le assemblee nascono dalla profonda e sincera preoccupazione per i continui tentativi di delegittimare e intimidire sia la giurisdizione nel suo complesso, sia i singoli magistrati in relazione a processi specifici o in ragione delle sentenze pronunciate.
Perfino il rapporto tra istituzioni e organi di garanzia è stato messo in discussione. sottolinea la nota stampa – E mentre la tensione e l’attenzione si concentrano su una impropria contrapposizione, di cui la magistratura è vittima, nulla di serio, concreto e duraturo viene proposto per restituire efficienza all’organizzazione giudiziaria e per ricondurre il processo alla ragionevole durata. All’appuntamento di giovedì conclude – la magistratura arriva compatta: sia nelle componenti associative, sia con la spontanea e massiccia adesione agli appelli in favore del collega Mesiano.
Il premier Berlusconi aveva accusato i giudici italiani di essere comunisti e di rappresentare la vera opposizione politica, ma a tali affermazioni ha risposto anche il procuratore aggiunto di Milano Alfredo Robledo, che in passato è stato titolare di alcune inchieste riguardanti il Cavaliere, che ha sottolineato che il rosso delle toghe scaturisce dal sangue versato dai magistrati che hanno pagato con la vita la difesa della legalità e dei valori costituzionali, a cominciare da Falcone e Borsellino.
Silvio Berlusconi anche ieri sera a Ballarò ha rasentato il ridicolo accusando i giudici di Milano di essere comunisti. ha affermato il presidente dei senatori dell’Italia dei Valori, Felice Belisario – Come ricorda qualche quotidiano il giudice Lapertosa, che martedì ha condannato Mills, è lo stesso giudice comunista che lo aveva assolto in appello nel processo Sme.
Mentre per il portavoce del Pdl Daniele Capezzone il documento diffusa dallAnm conferma la loro indole di sinistra: Proprio la nota di oggi dell’Anm è l’ennesima conferma del fatto che alcuni settori della magistratura si muovono come se fossero un soggetto politico.