MILANO. Il giudice inglese David Mills è stato condannato a quattro anni e sei mesi di reclusione per corruzione in atti giudiziari.
La seconda sezione della Corte dAppello di Milano ha confermato la condanna di primo grado dopo essersi riunita per quattro ore in camera di consiglio.
Non è finita qui, ricorreremo in appello. hanno affermato in coro gli avvocati difensori di Mills – Il nostro commento non può che essere amaro ed esprimere una sensazione di disagio. Credo che questa sia una decisione che mette a dura prova la nostra fede nella giustizia. Non c’erano ragioni per condannare Mills. Abbiamo elementi forti hanno concluso gli avvocati – che, qualsiasi sarà la motivazione di questo verdetto, potranno portare a una riforma della sentenza in Cassazione.
Illogica è stata la sentenza della seconda sezione della Corte dAppello di Milano secondo il parlamentare del Pdl Niccolò Ghedini, legale del premier Silvio Berlusconi: La decisione della Corte d’appello di Milano è del tutto illogica e nega in radice ogni risultanza in fatto e in diritto. Un processo svolto in tempi record negando qualsiasi prova e rifiutando qualsiasi possibilità di difesa. Tale decisione non potrà che essere annullata dalla Cassazione. Comunque, ancora una volta si conferma che a Milano non si possono celebrare processi quando, ancorché indirettamente, vi sia un collegamento con Berlusconi.
Secondo laccusa, il presidente del Consiglio avrebbe corrotto il giudice inglese nel 1997 per non rivelare in due processi (All Iberian e tangenti alla Guardia di Finanza), in qualità di testimone, le informazioni su due società off-shore usate da Mediaset per creare fondi neri.
Intanto, se dovesse essere condannato in via definitiva, Mills comunque grazie all’indulto non andrà in carcere, mentre il processo a carico del premier Berlusconi, congelato dal Lodo Alfano poi dichiarato incostituzionale, riprenderà tra dicembre e gennaio prossimi.