ROMA. Intervenendo a Torino ad un convegno per commemorare i cento anni della nascita di Norberto Bobbio, il presidente Giorgio Napolitano ha sottolineato che, nonostante le tensioni e difficoltà che comportano l’adempiere al suo mandato, proseguirà “nell’esercizio sereno e fermo” dei suoi doveri e prerogative costituzionali.
Il capo dello Stato ha quindi ribadito il suo ruolo di neutralità: “Così come ci sono stati presidenti della Repubblica eletti in Parlamento da una maggioranza che coincideva con quella di governo tal volta ristretta o ristrettissima, o da una maggioranza eterogenea e contingente. Ma nessuno di loro se ne è fatto condizionare. Quello del Capo dello Stato, potere neutro al di sopra delle parti, fuori dalla mischia politica, non è una finzione, è la garanzia di moderazione e di unità nazionale posta consapevolmente nella nostra Costituzione come in altre dellOccidente democratico”.
“Lapproccio partigiano, naturale in chi fa politica, – ha aggiunto Napolitano – è qualcosa di cui ci si spoglia in nome di una visione più ampia. Tutti i miei predecessori, a cominciare nel primo settennato da Luigi Einaudi, avevano ciascuno la propria storia politica: sapevano, venendo eletto capo dello Stato, di doverla e poterla non nascondere, ma trascendere”.
Citando Boccio, il presidente ha detto: “Posso ripetere le sue parole di una lettera del ’92? ‘Ci vorrebbe un po’ di equilibrio da parte di tutti’. Sono parole, se ripetute ora, destinate a lasciare il tempo che trovano?”.