PERUGIA.Voleva far diventare “popolare” la figlia di 11 anni. Così una madre quarantenne, originaria della provincia di Perugia, ha tentato il metodo più folle che si possa immaginare: far avere rapporti sessuali alla bambina con dei suoi coetanei.
La donna, di cui gli investigatori non hanno reso noto il nome né il paese di provenienza, al fine di tutelare la minorenne, organizzava “incontri” reclutando all’uscita di scuola dei ragazzini fra i 13 e i 17 anni di età ed assisteva personalmente alle prestazioni a sfondo sessuale, a cui la figlia di opponeva in lacrime. Gli agenti della Squadra Mobile hanno arrestato la madre con l’accusa di violenza sessuale.
Dalle indagini è emerso che per convincere i ragazzi la donna regalava loro denaro, ricariche telefoniche e cellulari. Non è chiaro se la bambina, ora affidata ai servizi sociali, abbia avuto rapporti sessuali veri e propri.
L’attività investigativadella squadra mobile, diretta da Giorgio Di Munno, è partita dalla segnalazione di un via vai sospetto nell’appartamento e di grida provenienti da esso. È quindi emerso che era frequentato da alcuni ragazzi. Tra loro anche una tredicenne alla quale la donna, metteva a disposizione la propria casa per avere rapporti, in sua presenza, con un ragazzo di 17 anni, denunciato a piede libero per concorso in violenza sessuale.
Assente quando avvenivano gli incontri è risultato invece il padre, lavoratore saltuario, nei confronti del quale non sono stati presi provvedimenti. Dall’indagine condotta dalla terza sezione della mobile, guidata da Monica Napoleoni, è emerso che la famiglia non aveva dato finora segni di disagio. Anche a scuola, che pure frequentava poco, la ragazza non aveva mostrato malessere.