L’AQUILA. La procura de L’Aquila avrebbe indagatooltre venti le personeperresponsabilità nei crolli della Casa dello Studente e del Convitto nazionale durante il sisma del 6 aprile, dove sono morti complessivamente undici giovani.
Le accuse sono diomicidio colposo e disastro colposo. Secondo indiscrezioni, è questo il risultato a cui finora sono arrivati i magistrati nel corso del duro lavoro di approfondimento delle perizie presentate dai consulenti di parte.
La svolta nell’inchiesta sul terremotosarebbe al rush finale tanto che la prossima settimana saranno ufficializzati i primi indagati, ai quali sarà notificato un avviso di garanzia e contestualmente l’invito a comparire per il primo interrogatorio.
La Procura ha un quadro chiaro sulle cause dei crolli il lavoro di questi giorni servirà a definire i dettagli legati all’individuazione delle persone che hanno avuto ruoli nella filiera costruttiva ed autorizzativa degli edifici e che hanno responsabilità nei crolli. “I magistrati vogliono cominciare con il piede giusto la fase dei primi provvedimenti – dicono ancora fonti della procura – per cui stanno facendo approfondimenti certosini sul voluminoso materiale anche per mettere a punto un metodo di valutazione e lavoro che sarà utilizzato nelle altre vicende gravi”.
Secondo il procuratore capo, Alfredo Rossini, che ha annunciato la svolta prima per la fine di settembre, poi per la prima decade di ottobre, sono cinque le perizie presentate finora: oltre alla casa dello studente e al convitto nazionale, l’ospedale e l’università. La quinta non è stata resa nota.