Sequestrata fabbrica di Hogan contraffatte

di Redazione

 SAN MARCELLINO. Il primo effetto della nuova normativa (Legge n. 99 del 23 luglio 2009) che ha modificato la disciplina penale di contrasto alla contraffazione e tutela del made in Italy, …

… così rafforzando l’azione repressiva contro le imprese della “filiera del falso”, si è avuto con l’arresto di B.C., originario della provincia di Caserta, sorpreso dai militari della Sezione Mobile del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza intento nella materiale attività di contraffazione di calzature recanti il marchio Hogan, all’interno di un laboratorio artigianale sito nel comune di San Marcellino (Caserta).

In particolare, è stata applicata la circostante aggravante di cui all’articolo 474 ter del codice penale prevista nei casi in cui i delitti di contraffazione di marchi e brevetti siano commessi in modo sistematico, ovvero attraverso l’allestimento di mezzi e attività organizzate. All’atto del controllo, infatti, le Fiamme Gialle accertavano all’interno del citato opificio 7 persone intende alla lavorazione di calzature riportanti il marchio di fabbrica della nota griffe Hogan palesemente contraffatto. Nell’immediatezza dei fatti, B.C. rivendicava la piena proprietà e disponibilità della fabbrica, nonché dei materiali e delle attrezzature ivi custodite ed utilizzate per la fabbricazione delle scarpe. La situazione logistica e la presenza degli operai intenti alla lavorazione delle calzature che si palesava agli occhi dei militari era l’inequivocabile espressione di un’accorta e ben strutturata organizzazione dedita alla contraffazione e, pertanto, svolta in modo sistematico.

 L’attività di servizio condotta dai militari del Nucleo di Polizia Tributaria di Caserta conduceva al sequestro dell’opificio, esteso per circa 100 metri quadri, nonché dell’intero campionario dei prodotti, finiti e semilavorati, rinvenuti e consistenti in 1.632 scarpe completamente finite recanti il marchio Hogan, 48 scarpe in corso di lavorazione, 2 clichè in ottone recanti il marchio della griffe contraffatta per l’impressione in rilievo del segno distintivo e circa 1.200 pezzi di materiale di consumo distinto tra fondi in gomma, tomaie e sottopiedi. Sequestrati anche 14 macchinari utilizzati nelle varie fasi in cui si articolava l’intera filiera produttiva. Successivi approfondimenti hanno consentito di appurare che i 7 lavoratori sorpresi nell’attività illegale non erano stati assunti regolarmente, con conseguente mancato rispetto, da parte del titolare della fabbrica, delle prescrizioni in materia contributiva, assistenziale e previdenziale.

Le particolari condizioni di precarietà e l’assenza dei minimali requisiti richiesti dalla vigente normativa di settore in tema di sicurezza dei luoghi di lavoro, rendevano necessaria l’attivazione dell’Asl territorialmente competente per l’accertamento delle connesse responsabilità.

Il responsabile dell’organizzazione logistica e lavorativa della fabbrica dei prodotti calzaturieri contraffatti è stato associato presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere, a disposizione dell’autorità giudiziaria procedente.

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