La Pro Loco Sant’Arpino celebra il centenario del Futurismo

di Redazione

Aldo Pezzella SANT’ARPINO. A cent’anni dalla pubblicazione del celebre “Manifesto” anche la Pro Loco di Sant’Arpino celebrerà, con una mostra, il secolo del “Futurismo”.

L’allestimento che sarà ospitato nelle stanze della “rinata” Pinacoteca d’Arte Contemporanea “Massimo stanzione” sita all’ultimo piano del Palazzo Ducale “Sanchez de Luna” è il primo appuntamento di un ricco carnet d’eventi programmato dal sodalizio guidato dal Presidente Aldo Pezzella (nella foto) e dal direttore artistico della stessa pinacoteca, il professor Rosario Pinto.

Nel presentare la mostra, che sarà inaugurata a metà del mese di novembre, il Presidente Pezzella sottolinea “come la celebrazione servirà soprattutto a creare momenti di analisi e riflessione su un movimento artistico che ha avuto un posto per nulla secondario nella storia dell’arte mondiale. È bello rilevare come per l’occasione confluiranno nella nostra millenaria comunità artisti e studiosi non solamente italiani ma anche stranieri. Nell’anno in cui la Pinacoteca ha predisposto un programma che ne rilanci la presenza e la funzione, dunque, l’evento sul Futurismo si pone come una tappa obbligata e soprattutto di particolare pregio culturale. Il tutto caratterizzato da un impegno costante e tenace come quello della Pro Loco che riesce ad essere particolarmente incisivo grazie alla convergenza di idee e di programmi raggiunta con l’amministrazione comunale, soprattutto nelle persone del sindaco Eugenio Di Santo e dell’assessore alla cultura Giuseppe Lettera. Magistrale, mi sia consentito definire, sono l’opera ed il rigore scientifico del critico Rosario Pinto che in questi eventi dimostra con quanta competenza e lungimiranza dirige la Pinacoteca”.

Il professor Pinto rimarca come “con quest’allestimento del Futurismo intendiamo suggerire una lettura tutt’altro che omologata, cercando di evitare le enfatizzazioni celebrative e valutando se non sia possibile fornire degli spunti di riflessione per l’arricchimento del dibattito critico. In particolare intendiamo proporre angolazioni e prospettive insolite ed insondate, cominciando ad esempio a suggerire una partimentazione cronologica in quattro fasi temporali. Riserveremo, poi, uno spazio particolare al Futurismo postale ed al suo ruolo di premessa storica del fenomeno della Mail Art. Il tutto per rimanere fedele all’impegno assunto al momento dell’accettazione dell’incarico di direzione della Pinacoteca, quando mi sono posto l’obiettivo di dedicare sforzi ed energie per realizzare delle rassegne espositive che potessero riprendere e, possibilmente, aumentare, la tradizione d’impegno scientifico e di ricerca sul campo che ha caratterizzato, in origine, l’attività e le proposte culturali di quest’Istituto”.

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