Estorsioni nel casertano, arrestati tre affiliati al clan Piccolo

di Redazione

Andrea LetiziaCASERTA. Gli agenti della Squadra Mobile di Caserta e del commissariato di Marcianise, assieme ai colleghi del Reparto prevenzione crimine e ai militari dell’Esercito, hanno eseguito dei provvedimenti di fermo nei confronti di tre persone ritenute organiche al clan Piccolo di Marcianise, detto anche dei “Quaqquaroni”.

Si tratta di Andrea Letizia (nella foto in alto), 33 anni, cognato dei Piccolo, ritenuto il reggente del clan; Mario Russo, 24 anni, e Michele Maietta, 36 anni, domiciliato a Recale.

Le indagini hanno consentito di registrare negli ultimi mesi uno spregiudicato attivismo di esponenti del clan dei Piccolo “Quaqquaroni”, storicamente contrapposti all’altro clan locale dei Belforte (detti anche “Mazzacane”) impegnati in una asfissiante e quotidiana attività estorsiva nei confronti di imprenditori e commercianti operanti a Marcianise, San Marco Evangelista, San Nicola la Strada e Caserta, approfittando anche della disarticolazione del clan concorrente, decimato di recente da numerosi arresti e pesanti condanne.

 Mario RussoNe era nata una lotta al predominio delle estorsioni e dei traffici illeciti nella zona tra i Piccolo e i Belforte. Alcuni episodi lo testimoniano. Come quello del 24 aprile scorso, a San Nicola la Strada, quando due persone a bordo di uno scooter esplodevano alcuni colpi di pistola contro Franco Cortese, 22 anni, che restata gravemente ferito. Cortese è nipote di Antonio Bruno, alias “Carusone”, capozona dei Belforte a San Nicola. A Recale, poi, venivano bloccati una serie di cantieri sui quali raccoglieva estorsioni la famiglia Menditti in nome e per conto dei Belforte. A Capodrise, il 24 giugno scorso, veniva fatta esplodere una bomba carta davanti alla porta d’ingresso del ristorante pizzeria “La Vela” di proprietà di Carlo Massaro, 48 anni, ritenuto imprenditore vicino ai Belforte. E ancora: a Marcianise, il 18 settembre scorso, fu dato alle fiamme il deposito di roulotte di Salvatore Allosso, mentre il giorno dopo un ordigno esplose all’ingresso del mobilificio “Pierre Arredamenti” di Francesco Saverio Piccolo, in viale Kennedy. I “raid” estorsivi, secondo gli investigatori, portavano la firma di Mario Russo e Michele Maietta, anche nell’ordine di quattro o cinque al giorno e dalle esplicite minacce di morte indirizzate alle vittime, come rilevato, fra le altre, anche in occasione della tentata estorsione nei confronti della ditta “Gea Srl”. “Dovete venire dai Quaqquaroni se non lavorate…scendi subito se no ti uccido questa mattina…Deve andare subito dai Quaqquaroni di Marcianise”.

La pericolosità dei prefati emergeva esplicitamente dalle intercettazioni ambientali che evidenziavano la disponibilità di armi e la minaccia imminente di utilizzarle nei confronti degli operatori economici che non versavano puntualmente le somme pretese. Solo nelle ultime due settimane sono stati accertati numerosi episodi estorsivi, tentati o consumati, perpetrati a danno di cantieri ubicati a Caserta, San Marco Evangelista, Marcianise e San Nicola la Strada. Tra le vittime anche alcuni installatori di videogiochi che operano nel comune di San Nicola la Strada e, addirittura, stranieri extracomunitari che svolgono l’attività di parcheggiatori abusivi a Caserta e nei comuni limitrofi, i quali venivano gravemente e seriamente minacciati di abbandonare le aree adibite a tale attività al fine di consentire a personaggi contigui alla consorteria criminale di sostituirli nella conduzione della remunerativa attività.

Nel corso delle perquisizioni effettuate dai poliziotti sono stati trovati in casa di Andrea Letizia un bunker ed una botola assicurate da un muro girevole ideali per favorire latitanze. A casa di Mario Russo sono state rinvenute una pistola elettrica utilizzata per terrorizzare gli imprenditori sottoposti ad estorsione, nonché della marijuana. Nel corso di ulteriori perquisizioni, tuttora in corso, sono state rinvenute due pistole, un rilevatore di microspie e munizioni. Un’altra persona, Antonio Di Leo, di 37 anni, fratellastro di Russo, è stata tratta in arresto per detenzione abusiva di armi e munizioni.

Il bunker in casa di Andrea Letizia (clicca per ingrandire)

da Tv Luna 2

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