Indagine su calcio-scommesse a Potenza, arrestato un boss di Nola

di Redazione

Giuseppe PostiglioneNOLA (Napoli). Giuseppe Postiglione, presidente del Potenza calcio èstato arrestato lunedì mattina, assieme ad altre otto persone, con l’accusa di frodi nelle competizioni sportive.

Al centro dell’inchiestaun giro di scommesse, tra cui una partita di serie B e alcune di Prima divisione tra il 2007 e il 2009, riguardanti la squadra lucana che oggi milita nel girone B di Prima divisione (l’ex serie C1). Gli arresti, eseguiti all’alba dai carabinieri, sono stati ordinati dal gip di Potenza, Rocco Pavese, su richiesta del pm della Dda del capoluogo lucano, Francesco Basentini. Postiglione, roprietario di un gruppo editoriale, ha rilevato il Potenza in C2 (girone C) nel 2006, a 24 anni, conquistando il titolo di presidente più giovane d’Italia e, un anno dopo, ha ottenuto la promozione in C1.

Tra i destinatari delle ordinanze, il boss Antonio Cossidente, prelevato all’alba dai militari nella sua abitazione di Nola (Napoli). Condannato nel processo alla cosca mafiosa dei “Basilischi”, considerata dagli investigatori la “quinta mafia”, è ritenuto il promotore dell’associazione a delinquere che con Postiglione muoveva le fila del presunto giro di scommesse illecite.Cossidente, sorvegliato speciale di pubblica sicurezza, ha precedenti di polizia per omicidio, tentato omicidio, traffico di armi e droga e associazione di stampo mafioso.

Le indagini, iniziate nel 2007, hanno riguardato tra l’altro una partita di serie B, Ravenna-Lecce (1-3) del 26 aprile 2008: secondo gli investigatori Postiglione avrebbe scommesso sul risultato, incassando 86mila euro.

Tra gli arrestati un dirigente sportivo della Pro Vastese, Luca Evangelista, 44 anni, di Roma, assegnato ai domiciliari, Pasquale Giuzio, collaboratore di Postiglione nel Potenza, i fratelli Michele e Alessandro Scavone, Cesare Montesano, il commercialista Aldo Fanizzi ed Ettore Todaro.

Ilcomandante provinciale di Potenza dei Carabinieri, colonnello Domenico Pagano, parla “di un’indagine complessa” che va al di là del giro di scommesse.Gare “di cui si conoscevano già i risultati”, sottolinea il Procuratore della Repubblica di Potenza, Giovanni Colangelo.

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