Piano Casa, il centrodestra lancia ultimatum a Bassolino

di Redazione

Mario LandolfiNAPOLI. “Chiamiamo il governo della Regione Campania e le forze politiche di maggioranza ad assumersi immediatamente le proprie responsabilità in ordine all’approvazione del Piano Casa.

Se entro la prossima seduta di Consiglio non si arriverà a varare il progetto di legge in questione, il centrodestra considererà chiusa la legislatura”. Così il vice coordinatore vicario del Pdl campano, onorevole Mario Landolfi (nella foto), nel corso della conferenza stampa congiunta dei gruppi consiliari del centrodestra del Consiglio Regionale sul Piano Casa, che ha visto presenti tra gli altri anche i consiglieri regionali Roberto Castelluccio, Mario Ascierto della Ratta e Francesco Nappi, l’eurodeputato Enzo Rivellini, e i rappresentanti degli Ordini Professionali (Ingegneri e Architetti) e dell’Ance.

“Il Piano Casa, frutto dell’intesa Stato-Regioni raggiunta nel periodo di massima recrudescenza della crisi economica mondiale, – ha spiegato il capo dell’opposizione Francesco D’Ercole (Pdl) – doveva servire a rilanciare l’economia, l’occupazione, la riqualificazione del patrimonio immobiliare e garantire al contempo il diritto alla casa, soprattutto alle fasce più deboli. La giunta, ricordo, aveva trasmesso alla Commissione un testo di massima che ci trovava tutto sommato d’accordo in quanto permetteva comunque di raggiungere gli obiettivi fissati a monte. Analogamente il testo, seppure leggermente modificato, trasmesso dalla Commissione all’Aula”. “Trovo dunque kafkiano – ha aggiunto D’Ercole – il fatto che chi avrebbe dovuto sostenere il provvedimento del proprio governo, il Pd e le altre forze del centrosinistra, l’ha nei fatti sconfessato avversandolo, in quanto ostaggio politico della demagogia della sinistra radicale”.

“Si tratta – ha incalzato il capogruppo del Pdl Paolo Romano – di una vera e propria bocciatura del proprio governo regionale, e la reiterata assenza di Bassolino in Aula è più che sospetta, in quanto gli emendamenti presentati dalla sinistra ma anche dal Pd al testo della Commissione, testo licenziato all’unanimità dei presenti, non modificano ma stravolgono completamente il progetto così come immaginato dalla giunta e modificato dalla commissione. Rendendolo, malgrado le garanzie tecniche e ambientali incluse, assolutamente inutile, vanificandone gli obbiettivi, sia quelli legati al rilancio dell’economia, che quelli a tutela del diritto alla casa per le fasce più deboli della nostra regione”.

“Consideriamo Il Piano Casa regionale – ha poi aggiunto l’esponente de Nuovo Psi-Mpa Salvatore Ronghi, sottolineando la compattezza del centrodestra sulla questione – decisamente più importante del Bilancio, cioè di una manovra finanziaria che per le condizioni in cui versa la Campania sarà certamente il solito libro dei sogni e un contenitore pieno zeppo di debiti. Per queste ragioni se non si approverà il Piano Casa non sarà possibile approvare il Bilancio 2010”.

“Il centrodestra – ha ricordato Pasquale Marrazzo (Pdl) relatore di minoranza in Aula del Piano Casa – aveva trovato un accordo su parametri e criteri più restrittivi rispetto a quelli previsti dalla Giunta a tutela della sicurezza e dell’ambiente restituendo intanto un ruolo importante ai Comuni. Il centrosinistra, tuttavia, non ha voluto irresponsabilmente sentire ragioni preferendo porpore norme demagogiche e strumentali che laddove approvate, come è accaduto in Toscana o in Umbria, hanno fatto naufragare la legge stessa. In Toscana solo 50 istanze, in Umbria appena 5. La conseguenza di questo muro ideologico è che la Campania è una delle sole tre regioni, con Liguria e il Molise, a ritrovarsi senza Piano Casa”.

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