CASERTA. Grande successo per la manifestazione celebrativa del ventennale della caduta del muro di Berlino organizzata dal direttivo cittadino e provinciale della “Giovane Italia”, gruppo giovanile del Pdl.
Ai piedi del palco, simbolo della manifestazione, si erigeva un muro di cartapesta a grandezza naturale simulacro di un tratto di quell’imponente barriera che, eretta dal regime comunista della Germania Est, aveva la presunzione fino al suo abbattimento, di dividere in due, oltre alla città di Berlino, anche uno stato e, quel che è peggio, un popolo.
Sul palco, oltre alle immagini rievocative, si è registrato l’alternarsi degli interventi dei responsabili provinciali del movimento giovanile, Dario Mattucci e Amedeo Baldascino, di tutti i membri dell’esecutivo cittadino, dando vita ad un intenso dibattito storico politico che, impreziosito anche dalle riflessioni del consigliere regionale del Pdl Angelo Polverino e del consigliere cittadino Marco Cerreto, andava a rievocare la portata rivoluzionaria di quanto avveniva in quei giorni di novembre del 1989.
Protagonista si legge in una nota della Giovane Italia – il ricordare la disgregazione di quella dittatura che, in nome dei lavoratori, soffocava la libertà, valore che per palati abituati al marxisimo può essere relegato ad una mera sovrastruttura, ma che nei nostri ideali ci piace ritrovarlao sempre come un rischio, un’avventura, una conquista mai conseguita ma da coltivare e difendere giorno per giorno. In una fase di partenogenesi della cultura europea, resa difficile dall’assenza di solidi riferimenti culturali ed immersa in una radicale crisi di valori, è lecito focalizzare le sfide del domani identificandole nei nuovi muri simboli ci da abbattere. Sono i muri dellodio, della faziosità, dei baronati, delle ingiustizie, della corruzione, dellapatia, dello sfruttamento e dellomologazione Protagonisti ribelli con martelli,pietre e con le mani nude saranno i nostri sogni, sogni di un futuro fatto di identità, di valori e di radici, di miti in cui credere e di esempi da seguire. I sogni di un domani che ci appartiene e che non vogliamo delegare a nessuna utopia.