Pd, Stellato fa gli auguri alla neo presidente regionale Pagano

di Redazione

Giuseppe Stellato CASERTA. Il 23 novembre il Partito Democratico campano ha eletto Graziella Pagano nuovo presidente dell’assemblea regionale del Pd. Intanto, pare saltare la data del 26 novembre per il congresso provinciale casertano.

Il consigliere regionale Giuseppe Stellato fa gli auguri alla Pagano e auspica un congresso provinciale a brevissima scadenza. “E’ innegabile che l’assemblea regionale svoltasi il 23, che ha eletto Graziella Pagano quale presidente dell’assemblea regionale, ha mostrato ancora delle grosse difficoltà di sintesi del Pd regionale; nel congratularsi per il risultato raggiunto però, non ci si può esimere da un richiamo ad un impegno forte e significativo nella direzione della ricerca di una unità del partito e di una dialettica fra le sue varie componenti. Le energie che oggi si riconoscono nel Pd e che vedono in prima linea impegnato il neo segretario Enzo Amendola, il presidente Graziella Pagano e la Direzione tutta dovranno essere indirizzate verso la costruzione di una rete politica e di consensi sull’intero territorio regionale. Il riconoscimento peraltro ricevuto da Enzo Amendola quale coordinatore a livello nazionale dei segretari regionali del Partito, riconsegna alla Campania un ruolo centrale nella determinazione delle dinamiche politiche che in quest’ultima fase, non hanno visto la nostra regione, ricoprire quel ruolo determinante che la più grande regione del Meridione non può non avere. In questa direzione non va sottaciuta l’importante nomina di responsabile per il Mezzogiorno conferita a Umberto Ranieri. Il complesso degli elementi ora indicati aldilà dei tentativi, invero, molto deboli di delegittimazione dell’unica forza politica che sta tentando di costruire un concreto programma di governo, conferma la centralità del Pd come forza politica di progresso e rilancio complessivo. La vicenda inerente il congresso provinciale invece non può essere archiviata come conseguenza di scelte esterne ma deve essere ogni singola realtà in grado di esprimere le proprie rappresentanze. L’opzione congressuale dunque resta un obiettivo in relazione al quale si rende necessaria una fase di confronto, per dirla tutta, se la data utile fosse rimasta quella auspicata del 26 novembre o, al massimo del 2 dicembre, il congresso provinciale ha tutta la ragione d’essere, ma spostarlo a gennaio, a ridosso dei congressi cittadini e a così breve distanza dalla tornata elettorale, credo non abbia alcun senso, ma potrebbe solo danneggiare il partito”.

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