Cosentino, presentata mozione di sfiducia: scontro tra ex forzisti e finiani

di Antonio Taglialatela

Nicola Cosentino ROMA.In attesa della seduta, fissata per mercoledì 25 novembre, della giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera che dovrà decidere se approvare o meno la richiesta di arresto chiesta dalla Procura di Napoli, il sottosegretario Nicola Cosentino ribadisce che resterà al proprio posto.

“Solo il presidente Berlusconi può decidere sul mio destino personale ma anche su quello della Campania”, sottolinea ancora una volta il politico di Casal di Principe che, dunque, non vuole mollare, oltre alla carica di vice di Giulio Tremonti, neanche la candidatura alla presidenza della Regione Campania. “Sono sicuro – spiega il politico di Casal di Principe al termine dell’audizione davanti alla Giunta per le autorizzazioni a Montecitorio – che Berlusconi deciderà sentito il territorio campano e i parlamentari eletti in Campania perché sono loro che combattono in prima linea il malgoverno della sinistra che dura da 15 anni”. “Contro di me – aggiunge- c’è un ‘fumone di persecuzione’. I magistrati non mi hanno mai voluto ascoltare e sono certo questo provvedimento sarà certamente cassato nei vari gradi di giudizio”.

CosentinoIntanto, il gruppo dell’Italia dei Valori alla Camera ha depositato la mozione per chiedere le dimissioni del sottosegretario. Ne chiederà la calendarizzazione subito dopo l’esito del voto della Giunta per le Autorizzazioni sull’arresto, in programma mercoledì. Una iniziativa, quelladel gruppo di Di Pietro, checrea tensione all’interno della maggioranza. Il ministro della DifesaIgnazio La Russa ritiene che sostenerla è “inopportuno”, al contrario dell’altro ex alleanzino Italo Bocchino, parlamentare anch’egli proveniente dalla provincia di Caserta (anzi è originario di Frignano, paese attiguo a Casal di Principe) che si è sempre velatamente opposto alla candidatura di Cosentino alla carica di governatore campano e che oggi spinge per le dimissioni del sottosegretario. Tant’è che proprio La Russa, in una intervista a La Stampa,dichiara: “Non sono d’accordo con il mio amico Italo Bocchino. Io voterò contro. Non c’è neanche da discutere”. Tuttavia, il ministro ritiene che Cosentino dovrebbe dimettersi da sottosegretario.

Sulla stessa lunghezza d’onda il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto:”E’ un’ipotesi che non esamino nemmeno. Noi – aggiunge – siamo garantisti nei confronti degli avversari politici, figurarsi se non dobbiamo esserlo nei confronti degli amici”.

Ma a testimoniare che il caso Cosentino sta dividendo più che mai il Pdl tra ex forzisti ed ex alleanzini (in particolare i fedelissimi di Gianfranco Fini, tra cui Bocchino) sono le parole del deputato “finiano” Fabio Granata, vicepresidente della commissione Antimafia, il quale “non esclude” un voto a favore della mozione di sfiducia del sottosegretario, che invita a fare “un passo indietro”. “Noi teniamo separate – spiega Granata – la sfera giudiziaria e quella politica. E sul piano politico siamo convinti che in Campania, se vogliamo avere titoli e mani libere per chiedere agli elettori discontinuità rispetto alle responsabilità gravissime di Bassolino e Iervolino, è impossibile che chi è sottoposto ad una inchiesta pesante come quella che riguarda Cosentino possa essere il nostro candidato alla regione. Per lo stesso motivo pensiamo che Berlusconi ed il Pdl debbano chiedergli un passo indietro anche rispetto al suo incarico di governo”.

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