ROMA. Nicola Cosentino è “nelle mani di Berlusconi”. Lo dichiara lo stesso sottosegretario allEconomia che si difende nel salotto di Porta a Porta in merito alla richiesta di arresto emessa dalla Procura di Napoli e per la quale si attende la decisione della giunta per le autorizzazioni della Camera.
Riferendosi alla sua candidatura a governatore della Regione Campania, il politico di Casal di Principe, nonché coordinatore regionale del Pdl in Campania, è chiaro: “E’ una candidatuanon nata per caso, ma decisa allinterno del partito. Se Berlusconi mi chiederà di fare un passo indietro, io che sono un uomo di Berlusconi , farò un passo indietro”. Cosentino smentisce anche qualsiasi ipotesi di dimissioni dalla sua carica di vice di Giulio Tremonti e attacca i pentiti che lo accusano di collusioni con la camorra dei casalesi: “Non mi dimetto, non si può dare ascolto a un pazzo cocainomane che mi accusa. Io non ho potuto rispondere a queste accuse davanti a magistrati”.
Cosentino, infatti,lamenta di aver più volte chiesto di essere ascoltato dai magistrati dopo la sua iscrizione nel registro degli indagati lo scorso 12 febbraio. “Dal 1990va avanti questa inchiesta. Un anno e mezzo fa ho saputo dal settimanale L’Espresso che cera lidea di avanzare una richiesta di arresto. Allora ho, come istituzione, chiesto un leale confronto con unaltra istituzione, ma mi è stata rifiutata questa possibilità. I magistrati si sono fidati di alcuni pentiti che dicono cose assolutamente infondate. Se i giudici mi avessero sentito per tempo, non saremmo arrivati a questo”.
E lancia l’affondo:”E’ una richiesta di arresto politica perchè sono il coordinatore del Pdl della Campania. Questa è barbarie, questa è inciviltà”. Un attacco frontale, dunque, alla magistratura. “Non è mai successo che gli stessi magistrati – aggiunge Cosentino – si potessero palleggiare la stessa inchiesta per 20 anni”.
da Tv Luna 2 |