SANTA MARIA CV. Avevano costretto un imprenditore laziale a versare una tangente di 50mila euro per la costruzione del supermercato “Eurospin” situato nei pressi dell’uscita autostradale di Santa Maria Capua Vetere.
Tre uomini sono stati arrestati dai carabinieri della compagnia di Santa Maria Capua Vetere, guidati dal capitano Carmine Rosciano Si tratta di Ignazio Gagliardi, 61 ani, titolare del supermercato Despar di Casal di Principe e ritenuto contiguoal clan dei casalesi; di Antonio Scarpati,72 anni, titolare della nota ditta “La Precisatraslochi” di Castel Volturno; e di Rosario Migliore, 53 anni,geometra in servizio presso l’Ufficio Urbanistica della Regione Campania. Soltanto grazie alla sua denuncia, limprenditore è riuscito ad evitare di pagare ulteriori 80mila euro a titolo estorsivo.
Miglioree Gagliardi sono accusati di millantato credito e di tentato estorsione aggravata dal metodo camorristico, mentre Scarpati di riciclaggio di assegni.
Lindagine ha preso il via dalla denuncia sporta dallimprenditore titolare di una ditta con sede a Pomezia (Roma), operante nel settore della costruzione di strutture prefabbricate ad uso commerciale, il quale, dopo aver acquistato un terreno nei pressi delluscita autostradale di Santa Maria Capua Vetere, nellanno 2006 aveva presentato una domanda di permesso a costruire per ledificazione di un fabbricato da destinare alla catena commerciale Eurospin.
Rosario Migliore |
Ignazio Gagliardi |
Antonio Scarpati |
Lattività investigativa, condotta mediante indagini tecniche e riscontri documentali, ha consentito di accertare che il geometra Migliore, in servizio presso il Settore Urbanistica della Regione Campania (Ufficio preposto alla prima istruzione delle pratiche relative alla costruzione di strutture da adibire alla grande distribuzione), agendo in concorso con Ignazio Gagliardi, si faceva consegnare dallimprenditore 50mila euro (suddivisi in diversi assegni), millantando che la somma era necessaria a comprare alcuni consiglieri comunali di Santa Maria Capua Vetere per agevolare il rilascio della concessione edilizia. Inoltre, a costruzione iniziata, i due tentavano di farsi dare dallimprenditore altri 80mila euro, motivando tale successiva richiesta di denaro con la necessità che limprenditore si mettesse a posto con il clan dei Casalesi. Scarpati, titolare della ditta La Precisa traslochi, riciclava tre degli assegni (dellimporto complessivo di 25mila euro) consegnati dalla vittima ai suoi estorsori, versandoli in favore di prestanomi al fine di ostacolare il collegamento dei titoli di credito, strumentalizzando la propria attività commerciale.
La vicenda, dunque, sviluppatasi in un contesto caratterizzato da forte pressione mafiosa sul territorio, – si legge in una nota della Procura della Repubblica di Napoli – ha evidenziato che il geometra ed il fiancheggiatore del clan, con particolare maestria criminale, hanno avuto gioco facile nel rappresentare allimprenditore di trovarsi in un ambiente caratterizzato da una penetrante doppia intimidazione, innanzitutto quella della pubblica amministrazione (limprenditore rivelava al pubblico ministero che egli era al corrente che in certe zone occorre pagare prima i funzionari pubblici e poi la camorra), e quella tipicamente mafiosa, dove la condizione di assoggettamento e di omertà promananti dal sodalizio camorristico pervade tutto landamento economico lecito ed illecito della zona.
I due indagati hanno così indotto la vittima dapprima a pagare 50mila euro per oliare i meccanismi per un agevole rilascio della pratica edilizia (il Gip definisce il fenomeno come traffico di influenze illecite); successivamente, quando limprenditore si era reso conto che nonostante il pagamento liter burocratico della stessa non era nemmeno stata avviato e con lausilio di suoi tecnici di fiducia era riuscito ad ottenere il permesso di costruire, gli hanno rappresentato che il fattore condizionante dellintera operazione era la camorra, cui gli stessi indagati avevano dovuto versare, a loro dire, la somma di 50mila euro inizialmente corrisposta dallimprenditore, tanto che si procedeva ad una ulteriore richiesta di 80mila euro, necessari per non subire ritorsioni sul cantiere.
Il 14 ottobre 2008, nei locali della sede di Castel Volturno de La Precisa traslochi, fu rinvenuto un arsenale a disposizione del gruppo di fuoco dei casalesi capeggiato dal boss Giuseppe Setola.
L’assessorato all’Urbanistica della Regione Campania, intanto, precisa che i fatti contestati al geometra Migliore “non sono relativi all’attività svolta in qualità di funzionario regionale e non attengono ad atti riferibili al Settore Urbanistica della Regione Campania”.